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IL ROMANISTA «Zeman? Parole coraggiose»

Roma-Catania Zeman

(M.Macedonio) – «C’è da rimanere francamente sorpresi dall’ipocrisia di chi pensa che Zeman, siccome fa l’allenatore della Roma, non debba parlare del mondo che è la sua professione, ovvero il calcio». E’ una difesa a spada tratta quella che Paolo Cento fa del tecnico boemo, alla luce delle anticipazioni  di quanto detto nell’intervista rilasciata a Sette, oggi in edicola con il Corriere della Sera. «Una cosa che ho sentito dire in queste ore, e che mi sembra non solo curiosa ma anche assai grave – continua l’esponente di Sel e presidente del Roma club Montecitorio – è che Zeman, se non è d’accordo, deve uscire dal sistema e non sputare nel piatto dove mangia. Penso che chiunque svolga un’attività, in un Paese libero, ha anche la possibilità di esercitare una forte critica rispetto al mondo che frequenta per la propria professione. Uno mangia in un piatto, ma non per questo non può aver voglia di cercare la qualità migliore del cibo, se possibile. E trovo che sarebbe un favore troppo grande quello di togliersi di torno soltanto perché non si condividono alcune cose. […] Noi tifosi ci mettiamo la faccia a difenderlo, prima ancora che come tecnico della Roma, come persona che si batte nel denunciare ciò che non va. La Roma faccia altrettanto, ovvero dia coerenza ad una scelta coraggiosa».

«Intanto, una premessa – dice Fabrizio Grassetti, presidente dell’UTR. – Abbiamo finora letto solo degli stralci dell’intervista, e solo domani ne conosceremo l’intero contenuto. Ma il fatto stesso che Zeman abbia già fatto delle puntualizzazioni, significa che quanto detto può prestarsi a interpretazioni. Detto questo, l’attacco diretto è in linea con il personaggio, che conosciamo da sempre come colui che dice quello che pensa, senza alcuna forma di conformismo. Che il calcio italiano non stia bene in salute, è sotto gli occhi di tutti. Non avremmo avuto Calciopoli, Scommessopoli e altri scandali… A ben vedere, quindi, lui dice cose che pensano un po’ tutti, ma che nel mondo del calcio, e in particolare nel Palazzo, suscitano sempre qualche scalpore. Quando Zeman sostiene che la Juventus ha più scudetti di quanti ne avrebbe meritati, dice la verità. E non mi riferisco solo ai due che gli sono stati tolti, ma anche agli altri di cui parla Zeman, dal gol di Turone in poi. Naturalmente,siamo tutti consci del fatto che a pagare tali dichiarazioni sarà non solo lui, ma anche la Roma. […]».

«Sostengo da tempo la tesi che andrebbero evitate le polemiche quando non ce ne sono i motivi» dice Francesco Lotito, presidente dell’AIRC, che si dice in disaccordo con l’atteggiamento assunto dal tecnico. «Non credo poi che giovi alla Roma stare in guerra contro tutti. Se vi fossero delle motivazioni, bene. Ma se non ve ne sono, diventa inutile parlare in questo modo. A maggior ragione se lo si fa tutti i giorni, perché anche ciò che può essere giusto perde valore. […]».

Non nasconde le proprie critiche al tecnico boemo anche  Ruggiero Rizzitelli: «Quando ho letto le anticipazioni, ho pensato subito a una risposta di Zeman a Vialli, quando ha detto che lui fa solo le battaglie che gli fanno comodo. Ecco, stavolta ha voluto allargare il proprio orizzonte. L’uscita contro Abete mi è sembrata molto forte. Mentre tante altre possono essere anche condivisibili. Il personaggio, del resto, è questo. Quello che pensa dice. E, parlando tra di noi, in tanti possiamo pensarla così. E’ anche vero, però, che determinati attacchi, e penso soprattutto a quello verso le società quotate in Borsa, possono ritorcerglisi contro. Lui stesso è pagato da una società che sta in Borsa. E le sue dichiarazioni, quindi, possono nuocere alla stessa Roma. […]».

«Zeman è stato sempre così – dice Lando Fiorini, che si divide tra la stima per il tecnico e la necessità di essere a volte più prudenti. «A volte, anche per quieto vivere, dovrebbe stare un po’ più attento, perché ne può risentire la stessa società. Lui mi piace tantissimo perché è sempre gagliardo e dice pane al pane e vino al vino. Con chiarezza, come pochi sanno fare. Ma certe volte deve capire, visto che è un uomo maturo, che certe cose non si possono dire. O almeno non in quel modo. Perché, come si dice a Roma, bisogna sape’ campa’. Se uno è str…, non è che glie lo puoi dire così, in faccia. Ma magari, con un giro di parole, glielo fai capire…».

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