(Il Tempo) – Ieri mattina ha provato a correre per dieci minuti ma il dolore dietro la coscia non è scomparso. Il forfait imprevisto del capitano, assente poi nella seduta pomeridiana, rovina l’umore di Zeman che deve già rinunciare aOsvaldo, De Rossi, Bradley e Dodò. Domani il boemo dovrà affidarsi a una squadra giovanissima, con appena due over 30 in campo (il capitano di giornata Burdisso e Balzaretti) e due interi reparti che più baby non si può: Lamela, Destro e Lopez fanno 60 anni in tre e comporranno il tridente davanti, a centrocampo il più «anziano» è il 22enne Pjanic schierato con Florenzi e Tachtsidis. L’unico attaccante in panchina sarà Tallo, a meno di rinforzi dalla Primavera non previsti fino a ieri. Che succede? Com’è possibile che a inizio stagione ci siano tutti questi infortuni? Se lo chiedono da giorni a Trigoria, dopo una preparazione estiva che è filata liscia nonostante i carichi di lavoro pesanti imposti da Zeman. Più casualità che errori specifici: questo pensano i dirigenti e lo stesso allenatore. Lo staff sanitario della Roma è di primo livello, due medici (Fioretti e Colautti) seguono la squadra quotidianamente, il professor Gemignani supervisiona, per gli esami clinici più approfonditi ci si affida a due strutture come il Gemelli e il Campus Bio-Medico di Trigoria. In quest’ultimo, tra l’altro, si è impegnato economicamente Totti: il capitano ha acquistato 527 azioni della holding che controlla l’ospedale entrando in una rosa di oltre 100 investitori, in futuro la sua immagine potrebbe essere utilizzata per promuovere donazioni a favore della ricerca. Insomma l’impegno non manca da tutti i punti di vista, ma la Roma fa la conta dei feriti. Finora sono sette i giocatori che hanno accusato guai muscolari: Totti, De Rossi e Balzaretti ai flessori, Bradley al retto femorale, Tachtsidis e Perrotta al quadricipite, mentre Pjanic ha guardato dalla panchina la partita di San Siro per un problema al tendine. Traumatici gli incidenti di Osvaldo, alle prese con una distorsione al ginocchio senza gravi conseguenze (menisco e legamenti sono a posto) ma piuttosto fastidiosa, e di Lobont (botta sul fianco). Poi c’è il caso cronico di Dodò, fermo ormai da un anno per la rottura del crociato. A parte lui, gli altri non preoccupano lo staff medico: tutti, o quasi, torneranno disponibili tra la partita di mercoledì con la Sampdoria (Totti e De Rossi) e la supersfida di sabato prossimo a Torino con la Juventus (Osvaldo e forse Bradley). È quindi la concomitanza di infortuni lievi a creare grossi problemi a Zeman in vista di Cagliari. Il boemo ha torchiato i «superstiti» con due sedute ieri, sotto gli occhi di Baldini e Sabatini. Oltre alla naturale preoccupazione, c’è grande curiosità tra i dirigenti per vedere all’opera questa Roma imbottita di ragazzini. Un test probante per i vari Lamela, Destro e Pjanic. I leader del futuro. Il bosniaco non ha paura. «Abbiamo lavorato tanto – racconta Pjanic a Roma Channel – ora cresceremo. Non deve più succederci un calo come quello della partita con il Bologna: ho la sensazione che non siamo mai tranquilli. A Cagliari dobbiamo vincere». Si parla tanto della sua posizione in campo, ma Pjanic taglia corto. «Per me non fa differenza giocare a destra o sinistra. Semmai devo segnare di più». Iniziare da Cagliari non sarebbe male.