Cagliari-Roma è finita 0-3, lo ha deciso ieri il giudice sportivo senza passare la palla ad altri organi. I giallorossi incassano il successo con la certezza di essere nel giusto, Cellino dà a Baldini dell’«avvoltoio» e studia le contromosse in attesa di guai ben maggiori che potrebbero piovergli sulla testa. La procura di Cagliari ha avviato un’inchiesta sulla partita rinviata domenica: il questore Luigi Savina ha inviato una dettagliata informativa in procura, ora si valutano eventuali ipotesi di reato. Dal canto suo la procura federale ha ricevuto gli atti dal giudice sportivo e procederà con il deferimento che potrebbe portare tre conseguenze: inibizione del presidente, squalifica del campo e penalizzazione della squadra in classifica per responsabilità diretta.Della questione Is Arenas, invece, continueranno a discutere in settimana il Cagliari e la prefettura, con l’obiettivo di aprirlo almeno in parte per la gara di domenica con il Pescara. A meno che non arrivi prima una squalifica del campo. Intanto c’è una sentenza, contro la quale il Cagliari presenterà ricorso.
Il giudice Gianpaolo Tosel ha ritenuto il presidente del Cagliari il responsabile della mancata disputa del match. «Letto il provvedimento del prefetto di Cagliari»; ritenuta «provocatoria» l’iniziativa di Cellino di invitare i tifosi allo stadio con una «riprovevole sollecitazioni» nonostante il divieto d’accesso imposto dal prefetto, Tosel ha riscontrato una violazione dell’articolo 12, comma 2 del codice di giustizia sportiva, che impone alle società di rispettare le disposizioni delle pubbliche autorità in materia di sicurezza. Pertanto, con l’applicazione dell’articolo 17, ha deciso per lo 0-3 a tavolino. Domenica i giallorossi avevano già presentato un preavviso di reclamo, sarà ora il Cagliari a dar battaglia nei due gradi di giudizio previsti, ma la Roma è già salita a 7 punti in classifica.
Il club sardo si affida al legale Mattia Grassani, un guru nelle aule sportive. «Stiamo studiando le carte – spiega l’avvocato – ma l’ultima parola spetta a Cellino». Il reclamo dovrà partire entro domani, ma la linea difensiva l’ha già dettata la società con una nota pubblica sul sito nella notte di domenica. Il Cagliari non si sente responsabile del rinvio della partita imposto dal prefetto e ricorda che è stato deciso con un giorno d’anticipo, senza coinvolgere il club. Nella nota si ricorda anche come nei giorni precedenti alla partita si erano sparse notizie su possibili adunate di tifosi pronti a presentarsi fuori dallo stadio di Quartu Sant’Elena sprovvisti di biglietto. L’invito di Cellino era quindi rivolto agli abbonati e i possessori di tagliandi che secondo i dati di vendita risultavano per la maggior parte donne e bambini. Una giustificazione che difficilmente avrà rilievo per la Commissione Disciplinare. […]
Nessuna replica da Trigoria. Anzi: Baldini si è concesso un paio di giorni liberi, lontano dalla Capitale, proprio per disintossicarsi da una polemica che lo disgusta. Se il Cagliari piange, l’Italia del calcio non ride. L’ennesima figuraccia «è stata molto triste», riconosce il segretario generale dell’Uefa Gianni Infantino. «È un peccato che si debba arrivare a situazioni di questo tipo ed è incredibile che accada in serie A: era il campionato più bello del mondo».[…]