(A.Austini) Una replica del solito film, un complesso che inizia a diventare preoccupante. La Romanon sa più vincere in casa, neppure quando tutto si mette in suo favore eTotti ritrova il gol qualche ora prima di spegnere 36 candeline.
Il punticino conquistato ieri con la Samp si aggiunge a quello dell’ esordio con il Catania: due in tre partite, unamiseria. L’ultima vittoria in casa è una vita fa: 3-1 all’Udinese l’11 aprile, ora è davvero un tabù da sfatare il prima possibile. E sabato c’è la Juventus: quello di ieri non è certo un gran biglietto da visita per presentarsi in casa dei migliori. Stavolta il gol di vantaggio era unoma i giallorossi hanno avutol’uomo in più per tuttala ripresa col vantaggio ulteriore di non aver giocato domenica. E, come successo con il Bologna, appena hanno sentito di avere in tasca la partita sono stati puniti.
È vero, l’errore di Stekelenburg che ha permesso alla Samp di pareggiare è grave, ma le colpe sono da distribuire. Non che fino a quel momento la Roma avesse impressionato, anzi. Il gioco di Zeman si vede ancora pochissimo,gli interpreti non sono tutti di prim’ ordine. Con De Rossi «conservato » per oltre un’ora in ottica- Juventus, Tachtsidis non è riuscito a dettare i tempi con precisione e continuità. Davanti Destro ha sprecato l’impossibile e Lamela si è acceso soloatratti.Zeman ha«bocciato » anche la panchina: nessunosi è scaldato durante la partita oltre a De Rossi.
Così la banda di Ferrara è riuscita a raccogliere il massimo con il minimo sforzo. Nella Roma, già priva degli infortunati Pjanic e Osvaldo, è rimasto fuori per scelta Piris: Zeman ha scelto l’usato sicuro con Taddei. Ferrara si è presentato senza lo squalificato Maxi Lopez e dopo mezzora ha perso anche Pozzi. Allora ci ha pensato Eder, predicatore nel deserto, amettere in difficoltà la difesa romanista nelle sporadiche ripartenze doriane.
La Roma parte a testa bassa, convinta ma poco precisa. Destro spreca il primo assist che gli regala Totti, il capitano colpisce una traversa con un cross sbagliato. È un segnale lanciato alla Samp: ci pensa lui a togliere la squadra d’ impaccio al 34′ finalizzando un’azione da flipper, con un altro errore di Destro e unassistunpo’ casuale di Florenzi dopo la bella protezione di palla di Lamela.
Per Totti il digiuno finisce dopo quasi 5 mesi e il gol vale l’aggancio ad Altafini eMeazzasul podio dei marcatori più prolifici di sempre. Destro potrebbe concedere i lbis ma si fa ribattere l’ennesimo tiro a botta sicura da Romero. A inizio ripresa un’altra bella (e illusoria) notizia per Zeman: Maresca si becca il secondo «giallo» per fallo su Lamela elascia indieci laSamp.Ferrara tira fuori Estigarribia per Icardi, la Roma inizia a fare accademia sentendo la partita sua e, puntuale, viene punita.
Clamorosa la mancata presa Stekelenburg che regala il pareggio a Munari proprio quando Zeman ha deciso di far entrare De Rossi. E solo grazie a un recupero prodigioso di Castan su Icardi non arriva il sorpasso doriano. L’assalto finale giallorosso è vano, sfiduciato. Eppure il gol non arriva d’un soffio per due volte: prima con un colpo di testadiLamelaaltodipoco,all’ ultimo respiro con Balzaretti che si fa ipnotizzare da Romero, uno dei migliori dei suoi. Finisce con l’esultanza rabbiosa di Ferrara, lo sconforto romanista, il rammarico per una classifica che poteva essere invitante e il pensiero alla Juve. Un pensiero preoccupato.