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Moggi su Libero: “La nuova Roma di Pallotta rischia di deludere i tifosi”

È il turno della Roma di passare sotto la nostra lente di ingrandimento per quello che ha fatto finora sul mercato e quello che saprà fare. E scusateci se lo ripetiamo: nel passato con Francesco Totti, nel futuro senza il Capitano. Nel passato con Totti in campo a comandare il gioco, nel futuro con Francesco nello spogliatoio ma solo come dirigente. Saprà dare il suo contributo? È vero che la Roma sta a Totti come Totti sta alla Roma, ma un conto è essere “presenti” a dare stimoli e certezze ai compagni, un altro è dare solo consigli. Francesco è un uomo vero, con un carisma che tutti gli riconoscono, per primi i suoi ex colleghi. Nella mente dei tifosi rimarrà come un Grande. Al contrario di tanti personaggi, mai inclini ad esternare le proprie debolezze, lui con la musica del “Gladiatore” in sottofondo non si è vergognato a piangere e dire «ho paura» del futuro perché capisce quanto sia diverso pestare l’erba dell’Olimpico in scarpe da gioco rispetto a presentarsi in giacca e cravatta, esternando tutta la sua tristezza nel togliersi di dosso quella maglia che è stata la sua vita. Per questo vogliamo manifestargli la nostra ammirazione e dargli un consiglio: lo abbiamo seguito in tante pubblicità tv, secondo noi ha il talento e i tempi dell’attore, una parte da 007 potrebbe recitarla benissimo visto poi che Roger Moore non è più di questo mondo.

Per la Roma, intanto, nonostante il buon secondo posto è evidente come la presidenza avesse già deciso importanti cambi: su tutti prendere il ds Monchi del Siviglia, famoso per le vittorie in E-League degli spagnoli ma soprattutto conosciuto per le plusvalenze. E il primo colpo realizzato con la cessione di Salah al Liverpool per 45 milioni (a fronte dei 21 pagati) sembra solo l’inizio. Resta da vedere da chi sarà sostituito l’egiziano, che con le sue scorribande riusciva a dare imprevedibilità. La sua cessione potrà giovare al Fair Play finanziario ma sarà di nocumento per il commerciale tenendo conto che è seguitissimo dal popolo arabo e le sue maglie sono tra le più vendute, seconde solo a quelle di Totti. Intanto, Manolas e Paredes sembrano in partenza, destinazione Zenit, per un totale di circa 50 milioni: e soprattutto il greco sappiamo quanto sia stato prezioso per la difesa. Anche il bravo portiere Szczesny, non riscattato, è in procinto di passare alla Juve. Di contro, per adesso, il solo acquisto del difensore olandese Kasdorp del Feyenoord e il forte interesse per Gonalons del Lione: troppo poco in arrivo, molto, troppo, in partenza. Per questo viene spontaneo chiedersi quali sono i veri obiettivi di Pallotta: rinforzare le casse sociali oppure vendere per ringiovanire ma restare competitivo almeno in Italia? L’impressione del momento è che tiri più a fare ottimi affari, certamente non sembra che stia cercando di ridurre il gap dalla Juve. D altra parte, con l’avvento di Pallotta sono andati via Romagnoli e Pjanic (che per età e qualità potevano aprire un ciclo), poi Benatia, Gervinho e Lamela. Cambia anche l’allenatore, via Spalletti e dentro Di Francesco. Senza nulla togliere alla bravura di Eusebio, dobbiamo quanto meno riconoscere l’esperienza maggiore di Luciano nel dirigere una squadra con ambizioni di primato. Dunque una strategia per stabilizzarsi nel gruppo Champions più che cercare di vincere lo scudetto: non crediamo che i tifosi giallorossi siano felici di questo.

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