“And after all, you’re my wonderwall”. Così i fratelli Gallagher avrebbero commentato il pareggio di ieri. Ed in fondo è quello che pensiamo un pò tutti. Perchè quella maglia, quella curva e quei colori, nonostante tutto, sono il nostro “muro delle meraviglie”. Una passione senza eguali che ti spinge a fare follie pur di seguirla. Una passione che va oltre il pareggio, oltre la vittora ed oltre la sconfitta. E’ un qualcosa che non ha un perchè, come tutte le cose più belle che un motivo in fondo non ce l’hanno, sono così e basta. E la Roma è così. Te ce ‘ncazzi e te fa rosicà, ma nel profondo del tuo cuore sei consapevole che non puoi fare a meno di lei e non smetterai mai di amarla, perchè sin da quando eri bambino lei hai promesso amore eterno. Dopo una partita come quella di ieri, l’ennesima senza i tre punti sul campo, chiunque, una volta subito il gol del pareggio, si sarebbe messo le mani nei capelli e se ne sarebbe andato. Ma la Sud no. La Sud è rimasta lì, ad incitare la squadra fino all’ultimo secondo di gioco, bella e roboante come sempre. In una serata che era iniziata nel migliore dei modi, con una fumogenata stile anni ’80 a squarciare il cielo buio dell’Olimpico colorandolo di giallo e di rosso. La voglia di vincere era tanta, perchè una vittoria in casa manca ormai dall’11 aprile. Circa sei mesi. Tantissimo penserebbero alcuni, troppo direbbero altri. Ma noi no. Magari lo sconforto ogni tanto ci ha assaliti anche a noi, ma tanto e troppo sono due aggettivi che non ci appartengono. Sentiamo nostri più gli avverbi sempre e comunque. E di fatti sempre e comunque ci siamo stati, e ci saremo ancora, domenica dopo domenica, a tifare una maglia che per noi non è un semplice pezzo di stoffa, è magia, magia allo stato puro. Una magia ed un incantesimo che niente e nessuno potrà spazzare. Perchè è così, lo è sempre stato e sempre lo sarà. La Roma è magia, la Sud è follia!
A cura di Edwin Iacobacci