(F. Gaggini) – Dall’inizio o a gara in corso, quanto giocherà è un dettaglio. Anche perché nell’esordio a Palermo gli sono bastati venticinque minuti per segnare il primo gol in Serie A e salvare così la faccia al Cagliari. Domani a Quartu Marco Sau avrà – inevitabilmente – i riflettori puntati addosso. Già quest’estate era il più atteso, il figliol prodigo tornato a casa dopo una valanga di gol tra Lega e B, figurarsi ora che si è lasciato alle spalle l’infortunio (un’infiammazione al tendine lo ha tradito sul più bello della preparazione) e che alla prima occasione ha fatto centro. Poi questa non sarà una partita come tutte le altre per lui, contro la Roma allenata dal “maestro”. Fu proprio Zdenek Zeman, infatti, a farlo esplodere due stagioni fa a Foggia, in coppia con Lorenzo Insigne, ora al Napoli. L’infortunio di Andrea Cossu accelera il suo inserimento nel tridente, anche se probabilmente avrebbe giocato comunque insieme al fantasista (loro due più Pinilla formano l’attacco ideale del Cagliari edizione 2012-2013).
A dir il vero Ficcadenti non ha ancora deciso se farlo giocare titolare oppure dosarlo (Sau è comunque reduce da un lungo stop e non ha ancora i novanta minuti nelle gambe) e gettarlo nella mischia nella parte finale del match. È forse questo l’unico dubbio della formazione anti-Roma, il tecnico lo scioglierà questo pomeriggio durante la rifinitura. Domani Sau si appresta in ogni caso ad essere uno dei protagonisti dopo la fantastica serata di Palermo. E non vorrà certo sfigurare di fronte a Zeman. Fu proprio quel campionato di Prima Divisione con la maglia D del Foggia e il boemo in panchina a cambiare la sua storia nel pallone dopo una gavetta piuttosto anonima nei bassifondi della Lega Pro, tra Lecco, AlbinoLeffe e Manfredonia. Grazie a Zeman l’attaccante di Tonara (parcheggiato in Puglia dal Cagliari senza troppe aspettative) ha potuto sprigionare tutto il suo potenziale offensivo.
E oltre alla vetrina (legata appunto alla presenza di un tecnico così importante), la differenza l’hanno fatta soprattutto i gol: 20 in 33 partite. Sorprendendo lo stesso Zeman che – non a caso – l’anno successivo provò inutilmente a portarlo con sé in B a Pescara (ci riuscì, invece, con Insigne). Alla fine il Cagliari decise di “prestarlo” alla Juve Stabia, sempre tra i cadetti. Un altro (timido) tentativo ci fu anche quest’estate attraverso i dirigenti della Roma, ma la trattativa si arenò sul nascere. Dopo sei anni il club rossoblù ha deciso di puntare su Sau e – di fatto – lo ha blindato per tutto il mercato. «Sarà lui la vera sorpresa del nuovo Cagliari», si sbilanciò Massimo Cellino in occasione della presentazione delle nuove maglie, alla vigilia del campionato. «Ha grandi qualità, e se riuscirà a superare lo scoglio del salto di categoria può diventare un giocatore importante», ha tenuto a precisare il patron rossoblù. Visto l’impatto (devastante) avuto dall’attaccante sabato a Palermo al debutto in A la prima montagna è stata scollinata alla grande. Sau è entrato al 18’ della ripresa al posto di Ribeiro e ha cambiato la storia del match con le sue giocate. A due minuti dal 90’ ci ha messo addirittura la firma accompagnando in rete con la testa una respinta del portiere sulla girata al volo di Perico. L’uomo giusto nel posto giusto e al momento giusto. E finalmente nella squadra giusta. Fabiano Gaggini La curiosità Esploso due anni fa a Foggia in coppia con Insigne E in panchina c’era Zeman