(C. Sordu) – Salta la partitissima dopo un invito del presidente Cellino che chiede ai tifosi di recarsi allo stadio per assistere alla partitaCagliari-Roma. E un sabato sera di fine estate ecco il coup de théâtre di Cellino che trasforma la telenovela in un dramma. Il patron rossoblù, da Miami, «spinto dal dolore e dalla frustrazione», lancia sul sito Internet del club un invito allo stadio per cinquemila persone. Nonostante l’ordine della prefettura – ribadito con chiarezza ieri a metà serata – di non aprire le porte ai tifosi.
Allo scoccare dell’una di notte, dopo un vertice convocato d’urgenza daGiovanni Balsamo, la risposta: l’incontro non si fa, è stato rinviato. «Tale decisio- ne si è resa necessaria per l’urgente e grave necessità di prevenire ogni forma di turbativa dell’ordine e della sicurezza pubblica, conseguente alle reazioni emotive, irrazionali e inconsulte ingenerate dal presidente della Cagliari Calcio». La data la stabilirà la Lega. Così, alla vigilia della partitissima salta tutto. Ci hanno provato in ogni modo ad avere l’autorizzazione a spalancare i cancelli di Is Arenas questo pomeriggio: non c’è stato nulla da fare. Neppure l’appello accorato di capitan Conti, poi di Ficcadenti e di Zeman, tutti in coro a spiegare «che senza pubblico il calcio non è bello».
Secondo le autorità il nuovo stadio non è pronto. La prefettura ieri sera ha ripetuto e riscritto che il match contro i giallorossi «si terrà a porte chiuse, non essendo mutate le condizioni», che hanno portato a questa decisione. Un’ora do- po la notizia del clamoroso «pacifico» atto di disobbedienza. Massimo Cellino, «visto il perdurare della situazione che porta a non vedere più un futuro per via delle difficoltà burocratiche ed il disinteresse collettivo delle istituzioni, invita e chiede a tutti i tifosi, titolari di biglietto e abbonamento, di recarsi allo stadio per assistere alla partitaCagliari- Roma nel rispetto dell’ordine e della civiltà. La società e i suoi ingegneri considerano infatti la struttura agibile e sicura». Due minuti, il tam tam parte e non si ferma più. Il sindaco di Quartu, Mauro Contini,non si aspettava una mossa così azzardata ed è costretto a prendere le distanze dall’imprenditore a cui ha dato in concessione la struttura per tre anni. Sottolinea che «come uomini delle istituzioni siamo rispettosi delle prescrizioni del prefetto e degli enti pre- posti alla sicurezza dei cittadini». Chiede la collaborazione di tutti per «mantenere quel clima di serenità che sino ad oggi ha caratterizzato il lavoro profuso per creare le condizioni per riportare il Cagliari in Sardegna. Un richiamo al senso di responsabilità, indipendentemente dalle condizioni, che si giochi con il pubblico o a porte chiuse». Ancora non aveva idea di quello che stava per succedere.
Sembrava che questo sabato potesse essere dedicato al riposo e alla rassegnazione. Dopo una settimana di vertici, sopralluoghi e documentazione a pacchi, tutti i protagonisti della vicenda si erano dedicati ad altro, per ricaricare le pile in vista della prossima riunione, domani. Nel pomeriggio, negli uffici di viale la Playa, stavano preparando la lista delle persone accreditate. Tutto come era stato prescritto. Poi,Cellino. Giovedì scorso il Dipartimento della pubblica sicurezza del ministero dell’Interno, in una nota inviata a prefettura, questura e lega calcio, comunica che la questione Is Arenas sarà inserita nell’ordine del giorno del prossimo Osservatorio di mercoledì 26 settembre, «per le successive fasi di messa a norma dello stadio». Si ricorda che la normativa di settore prevede la possibilità di passaggi intermedi prima della definitiva apertura a tutti gli spettatori. È contemplata infatti l’ipotesi di consentire l’accesso ai tifosi fidelizzati della squadra a condizione che sia rispettata la normativa sul ticketing, risulti funzionante, anche parzialmente, il sistema di videosorveglianza, siano disponibili tornelli elettronici nei settori da utilizzare, siano realizzate, anche in via provvisoria, le aree di prefiltraggio, sia costituito il Gruppo operativo di sicurezza. Entro le 10 di mercoledì mattina dovrà essere inviato lo stato di realizzazione delle misure richieste, al fine di poterlo dichiarare a norma (cioè aperto a tutti), parzialmente a norma (aperto ai soli fidelizzati) o non a norma (in assenza di spettatori). Cristina Cossu «Se il pubblico fosse andato allo stadio la partita non sarebbe neanche iniziata: tre punti di penalizzazione e vittoria alla Roma»