Michael Bradley, dal ritiro con la Nazionale degli Stati Uniti (che prepara l’ incontro di venerdì contro Antigua e Barbuda, per le qualificazioni ai Mondiali 2014), ha parlato del suo momento nella Roma e dei suoi prossimi impegni con la nazionale a stelle e strisce:
“Penso di essere diventato un giocatore più completo. Dal punto di vista tecnico, più attrezzato; tatticamente, più capace di interpretare la partita e più rapido nel riconoscere i differenti momenti e situazioni del gioco”.
“La preparazione dei match, l’attenzione posta sulla tattica, l’essere pronti per ogni situazione: tutto ciò (in Italia) viene fatto al più alto livello. La serie A «mi ha aiutato a crescere come giocatore e sono felice dei progressi che ho fatto. Anche se – ammette – c’è ancora parecchio spazio per crescere”.
Ha parlato del centrocampista giallorosso anche il ct Usa Juergen Klinsmann:
“Impara ogni settimana, sono così contento che sia andato in Italia. Lì hanno un approccio più tattico, sono più sistematici in quel che fanno, dice. Impara, discute le cose, con un grande interesse per la partita, è una cosa fantastica da vedere – insiste l’ex attaccante interista -. Ma sa anche che, con la squadra, deve mettersi alla prova settimana dopo
Klinsmann, prosegue parlando di Bradley, sottolineando che non ci sono mai stati problemi con il vecchio ct della nazionale a stelle e strisce Bob Bradley, padre del centrocampista giallorosso:
“Gli ho detto subito: ‘Ho il massimo rispetto per Bob, ammirazione per quel che ha fatto. Ora sta a me continuare il lavoro che lui e Bruce (Arena) hanno iniziato”.
Chiude l’intervista Bradley parlando del suo attuale tecnico Zdnedek Zeman:
“Ha una grande personalità, il suo modo di fare le cose, sa quel che vuole», spiega. “Quel che vuole dall’allenamento, come vuole che siano i suoi giocatori e le sue squadre: ha le idee molto chiare», precisa.
Della sua vita nella Capitale e della sua avventura con la Roma, il centrocampista si gode «ogni secondo». “Il club è fantastico, un club solido, con grande seguito. Dall’esterno ti fai un’idea di quanto grande sia il club – osserva – ma quando sei dentro ti rendi conto che, in effetti, non ne avevi idea”.