L’ex tecnico di Udinese, Napoli e Pescara Giovanni Galeone, è intervenuto ai microfoni de “La città nel pallone” sui 99.8 di Radio Ies, per esprimere la propria opinione sulla polemica tra De Rossi e Zeman. Queste le sue parole:
Sulla polemica De Rossi-Zeman?
“Mi riesce molto molto difficile come ex allenatore ed intenditore di calcio, considerare De Rossi un panchinaro. E’ un giocatore che ho sempre stimato, ma d’altra parte, non posso parlare perché con Zeman non ci amiamo molto: in 25 anni non ci siamo mai salutati. Chi prende il boemo come allenatore però, sa benissimo a cosa va incontro”.
Sull’antipatia per Zeman?
“Non lo so, non c’è stato un episodio particolare. L’ho conosciuto intorno al 1991: Foggia di qui, Foggia di la, l’inventore del 4-3-3 con Liedholm poverino che si rivolta nella tomba visto che lo ha inventato lui 20 anni prima… Diciamo che è un bel furbacchione, anche se gli riconosco grandi doti. E’ un tecnico che ha saputo creare squadre valide e belle tecnicamente. Mi è sempre piaciuto il suo gioco, altre cose un po meno”.
Sulle battaglie del boemo?
“Probabilmente qualche giornalista importante gli dava notizie sulla possibilità che alcune squadre usassero delle sostanze come l’Epo”.
Sulla Roma?
“In Lamela vedo un giocatore molto vicino ad essere un fuoriclasse, poi Osvaldo, Destro, De Rossi e Totti: sono giocatori che hanno qualità tecniche formidabili e non vedo come non si possa sviluppare un gioco d’attacco con questi elementi”.
A chi somiglia Lamela?
“Ricordo quando facemmo un quadrangolare con la Roma allenata dal maestro (Liedholm ndr). Lui mi disse: “Ti devo fare i complimenti, tu hai preso grande giocatore che pochi conoscono”. Parlava di Slišković che aveva questa facilità di mantenere il controllo della palla, una grande potenza di gambe e un tiro velenoso e cattivo. Non faceva mai delle cose inutili. C. Ronaldo? Fare un paragone con lui è eccessivo, ma quando parte con quella forza un po lo ricorda”.
Sabatini e Baldini?
“Sono due persone che capiscono molto di calcio e difficilmente sbagliano valutazione sui giocatori”.
Su Baldini?
“Ai miei tempi, era un ragazzo in carriera che oggi continua ad essere molto intelligente e preparato. A 17 anni giocava bene al calcio: avrebbe meritato qualcosa di più, ma diciamo che si sta rifacendo a suo modo”.
Sulle critiche a Baldini?
“Ha un carattere ben deciso e sa quello che vuole. Noi giocavamo in C2 ed era un leader. Chi lo ha conosciuto, sia giornalisti che giocatori, parlavano di Baldini come di una persona di grande carisma. Ora alla Roma c’è una linea societaria di comportamento e tutti si devono adeguare”.
Su Zeman?
“Credo che dopo la partita con la Juventus, sarà troppo facile dare qualche randellata all’allenatore. Ne ha combinate di tutti i colori”.
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Fonte: La città nel pallone, RadioIes