Oltre il danno, la beffa. Non è bastato all’As Roma il fatto di essere la società più attiva per far eliminare la tessera del tifoso, ne ha anche dovuto pagare i danni morali. La cifra decisa dalla seconda sezione del tribunale civile della capitale ammonta a 5000 euro. La sentenza è la prima in Italia a riconoscere le ragioni dei supporter, ed è destinata a far discutere ma il tribunale ha ritenuto fondata l’azione pilota promossa dagli avvocati Paolo Ricchiuto, Lorenzo Contucci e Giovanni Adami che hanno puntato il dito contro il trattamento illegittimo dei dati personali contenuti nella modulistica necessaria per avere la tessera del tifoso.
“Come sanno bene i circa 700.000 abbonati alle varie squadre di serie A – hanno argomentato i tre legali – dopo le circolari dell’allora ministro Maroni e dell’Osservatorio Nazionale sulle Manifestazioni Sportive, dotarsi della tessera del tifoso è diventata condizione necessaria per poter sottoscrivere un abbonamento o comprare un biglietto per una trasferta. Il problema è che la Roma, come tutti gli altri club, ha associato alla tessera anche la funzione di carta di credito (seppure non attiva al momento del rilascio). Il tutto sulla base di una modulistica, praticamente identica per tutte le società, che già il Garante della privacy aveva censurato con un provvedimento generale del 2010, perchè non consentiva di comprendere chiaramente che fine facessero i dati personali degli interessati, trasferiti automaticamente alle società che gestiscono le carte di credito”
Fonte: Italpress