A pochi giorni dal ritorno della Roma tra le mura casalinghe dell’Olimpico dove incontrerà l’Atalanta, l’ex giocatore e tecnico orobico Bortolo Mutti, è intervenuto ai microfoni di RadioIes 99.8 durante la trasmissione “La città nel pallone” per esprimere un giudizio sul match e non solo. Queste le sue parole:
Su Zeman?
“Il suo ritorno per me è una grande cosa, perché è un grande interprete del calcio e una persona onesta. E’ chiaro che poi ogni campionato ha il suo percorso, quindi magari in questo momento con la Roma sta faticando più del dovuto, ma siamo solo alla quinta e c’è tempo per lavorare e ripartire”.
E’ una Roma troppo giovane?
“E’ vero ci sono molti giocatori giovani, ma è chiaro che hanno bisogno di maturare. Da un ragazzo di 21 anni, non ti puoi aspettare quella padronanza da top player, ma sono comunque tutti talentuosi e hanno bisogno solo di essere assorbiti per crescere e far crescere la squadra. Bisogna dargli il giusto tempo. Piris non lo conosco benissimo, ma Tachtsidis e Destro sono ragazzi di grande capacità e prospettiva”.
Sul progetto giallorosso?
“Lo scorso anno la Roma non mi dispiaceva, forse è mancata la continuità e quella forza che hanno Juve e Napoli. Poi quest’anno si è ribaltato tutto, si sono fatte scelte diverse e si è partiti con un nuovo progetto, ma per me bisogna sempre puntare sulle scelte fatte dandogli fiducia e forza”.
Sull’Atalanta?
“E’ una buona squadra anche se sta patendo qualche infortunio di troppo. E’ una squadra provinciale che fa un calcio pratico e che lavora in sintonia tra i reparti. E’ in un momento un po critico per quanto riguarda i risultati, però è sempre una squadra da temere e da non sottovalutare: hanno carattere e non mollano mai”.
Su Colantuono?
“E’ un allenatore che si esprime bene in certi ambienti. A Bergamo e negli ultimi anni, ha fatto risultati importanti, purtroppo in questo momento, senza grandi meriti, sono i giovani che fanno salti di qualità”.
Sugli allenatori senza gavetta?
“Purtroppo è così, sono scelte societarie. Io dico sempre che la meritocrazia deve essere premiata, perché solo certe esperienze formano l’aspetto caratteriale degli allenatori”.
Su Zamparini?
“Secondo me ha fatto bene a lasciare tutto a Lo Monaco. Era un po stanco di queste situazioni e aveva tanti impegni”.
Miccoli?
“E’ insostituibile, è un ragazzo che ha grande inventiva e che sa trascinare i compagni. Spesso ti devi affidare completamente a lui”.
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Fonte: La città nel pallone, RadioIes