“Mi fosse capitato un caso simile, avrei fatto quello che ha fatto Zeman». Intervistato dal Messaggero.it sul caso-De Rossi, l’ex allenatore del Milan e della Nazionale, Arrigo Sacchi, ha le idee molto chiare su come gestire situazioni simili e ricorda anche un precedente analogo:
“Ora che mi ci fa pensare, lasciai fuori Van Basten per due settimane perché non si era impegnato”.
“Io sono socialista – prosegue il maestro di Fusignano, oggi coordinatore tecnico delle Nazionali giovanili – e credo prima di tutto nell’etica di gruppo, che significa non tradire la società che ti paga e il tuo ruolo che ti obbliga a trarre il meglio dai giocatori. Un giorno Van Basten si lamentava di questo mio atteggiamento e io gli dissi: “O fai così o rompi l’armonia”.
Il problema giallorosso? “Io De Rossi lo conosco e lo stimo molto come calciatore e come uomo, tanto è vero che a mio tempo volevo portarlo al Real Madrid, quindi sono sorpreso di quanto detto da Zeman – prosegue -, perché evidentemente ha visto qualcosa che non andava. Con Zdenek ci conosciamo dal 1979, abbiamo fatto il Supercorso allenatori insieme e so che per lui, come per me, al vertice di tutto c’è il lavoro e il gioco è più importante dei giocatori”.
Un falso problema. «In realtà regole come queste sono abbastanza ovvie – chiarisce Sacchi, maestro del calcio totale rossonero e poi di una generazione di allenatori come Ancelotti, Rijkaard, Donadoni e lo stesso Marco Van Basten -, ma non in un Paese come il nostro dove i valori sono rovesciati e si dà troppa importanza al talento del singolo… Abbiamo la fortuna di aver trasformato una passione in lavoro, ma divertire è un proprietà transitiva: dipende da quanto fai divertire il pubblico».
E se si fosse rotto qualcosa? “Allora si è già rotto, ma onestamente non credo – spiega – Anche se De Rossi non è contentissimo della situazione attuale o di certe scelte dell’allenatore, si deve comunque comportare da professionista serio qual è e passare sopra a certe cose: io so quanto ama la Roma e quanto gli piace stare a Roma”.
Zeman 2.0. “Se invece c’è una cosa su cui il boemo mi ha stupito, è sul fatto che abbia acconsentito a prendere alcuni giocatori non funzionali al suo progetto tecnico. Il calcio in Italia è spesso confuso, mentre lui è uno abituato a dare un carattere preciso e inconfondibile alle sue squadre. Non riesce a dare un ruolo a De Rossi? Non scherziamo – conclude l’«Arrigo Nazionale” – Daniele ha caratteristiche che vanno benissimo per il suo gioco”.
Fonte: messaggero.it