“Ironia e allegria permettono di raccontare storie con leggerezza, senza noia. E’ come un passaggio smarcante in partita, un mezzo bello ed efficace. E’ il piu’ bello dei gol. La gente ha bisogno di sorridere”. Francesco Totti racconta così, in una lunga intervista pubblicata sul numero di questa settimana di Tv Sorrisi e Canzoni, la sua decisione di scrivere ‘E mo’ te spiego Roma‘, libro umoristico che ripercorre la storia della Capitale. “E’ vero, a Roma mi chiamano anche ‘gladiatore’, ma io credo che il vero coraggio non sia legato ai ruoli o alla fama”, prosegue Totti. “Piuttosto, e’ dire sinceramente cio’ che si pensa, impegnarsi per le cose in cui crediamo e fare del nostro meglio per noi e i nostri cari tutti i giorni. Ognuno, nel suo piccolo, puo’ essere coraggioso”. Il nuovo libro del Capitano romanista contiene colloqui immaginari con Giulio Cesare, Gesu’ Cristo e Zeus ma, spiega Totti, non ci sono dubbi su quale sia stato l’incontro reale più intenso della sua vita: “E’ stato quello con Giovanni Paolo II. Di lui non posso dimenticare gli occhi gentili e quella sensazione di pace che sembrava circondarlo. Lasciare il calcio? Penso solo al calcio. Ho sempre nella testa la prossima partita da giocare. Magari quando mi ritirero’ inventeremo qualcosa per salutare calorosamente tutti, ma ora e’ presto per pensarci. Chi e’ l’ottavo re di Roma tra me e Falcao? Facciamo che uno siedera’ sul trono nei giorni dispari e l’altro nei giorni pari”.Infine, una risposta alla crisi economica: “Se l’euro dovesse fallire, si potrebbe coniare un nuova moneta. Come li vedreste i prezzi se la nuova valuta fosse il…cucchiaio?”.