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CORRIERE DELLA SERA Fazioni riunite e il capolavoro si compie

Zeman

(A. Pasini) – Visto che aveva ragione Zeman? La sua Roma non è già alla frutta, sa reagire e vince anche con Tachtsidis lampione centrale di mediana e Piris, mossa inattesa, terzino destro capace pure di due assist. Niente male per un tecnico dato per bollito. Visto che avevano ragione Osvaldo e De Rossi? Il primo segna due gol belli e pesanti (arrivando a quota 5 in 4 partite) e li dedica alla mamma perché in Argentina ieri era la sua festa. Il secondo prima si adatta a fare ilmezzo destro, unico ruolo possibile per lui secondo Zeman; poi, dopo che a partita non ancora cominciata il d.g. Franco Baldini ha annunciato che «non abbiamo intenzione di cederlo», in piena sindrome da squadra okkupata invita Tachtsidis a farsi da parte, si autoproclama playmaker e gioca un secondo tempo magistrale. Se proprio ci tenete, scegliete voi con quale partito stare. La Roma è uscita dal pantano delle polemiche («Ma qui ci saranno sempre – ha filosofeggiato Zeman – Qualcuno si fa abbattere, io no») come gruppo unito e a tratti pure bello. «Abbiamo avuto una reazione da grande squadra», ha detto Francesco Totti, autore di una prestazione monstre. Al capitano il tecnico ha dato le chiavi della squadra: «Deve muoversi tra le linee – ha spiegato – E lui da giocatore intelligente cerca la posizione e la trova».

Totti ha trovato non solo la posizione, ma anche il gol fondamentale dell’1-2 (il 217˚ in serie A, terzo assoluto, staccati Meazza e Altafini), il corner-assist per il 3-2 di Osvaldo e una notte da padrone del campo, ruolo che a 36 anni gli piace ancoramolto: «Alcuni giocatori si vedono da questo comportamento. Io sono il capitano e devo dare l’esempio. Poi quando la squadra ti segue tutto diventa più facile». In tutto questo, Zeman va per la sua strada. «Per me Osvaldo e De Rossi sono questi. Purtroppo non li ho avuti prima così…». Vuole dire che la punizione è servita da stimolo a cambiare? Osvaldo giura di no: «Io la grinta e la voglia ce le metto sempre ». Il tecnico tiene presentema non molla: «Potrei escluderli ancora? Dipende dal loro comportamento, non certo da me…». Per stavolta comunque ZZ si dice «contento» di come hanno giocato e accetta persino la produttiva anarchia di De Rossi: «Ha fatto una grande prestazione. È normale che lui non si inserisca da metà campo perché è più un giocatore di rottura e costruzione da dietro». In fondo, ciò che chiede il boemo è soprattutto un’altra cosa: «L’impegno. Poi si può anche non vincere, ma io voglio vedere quello. E stavolta l’ho visto». La domanda ora è scontata: sarà vera svolta? Osvaldo confessa che non lo sa, però «se giochiamo così, saranno più le partite che vinceremo che quelle che perderemo». Zeman annuncia che questa è una squadra «competitiva» che «può giocarsela con tutti». La condizione è che i partiti concordino una tregua e che tesi e antitesi si fondano nella sintesi di gioco e spirito vista ieri. Perché, trattandosi della Roma, stavolta hanno tutti ragione, ma domani chissà.

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