(L. Valdiserri) – Zdenek Zeman, 65 anni, patentino di allenatore professionista preso a Coverciano nel 1979, sa benissimo che per uscire da certe situazioni servono soprattutto tempo e lavoro. Magari non gli avrà fatto un grande piacere che il collega Carlo Ancelotti abbia detto che «la Roma deve ricercare un equilibrio che al momento non c’è» o che Lucescu abbiamo mostrato ai giocatori dello Shakhtar il video di Juve- Roma per spiegare come non si deve giocare contro i bianconeri, ma il boemo conosce il mondo del calcio e non si sarà stupito. Oggi, a Trigoria, Zeman rivedrà i suoi giocatori dopo i due giorni liberi. Nei giorni precedenti la gara contro la Juventus, per ben due volte, gli allenamenti erano iniziati in ritardo perché il tecnico aveva tenuto un discorso al gruppo. Un segnale che, letto con il senno di poi, assume significato.
Se Florenzi dice che «la squadra fa il 10% di quello che vuole l’allenatore» e se Zeman dice di «non aver ancora visto il suo gioco» quali possono essere le mosse per vedere qualcosa di più e di meglio contro l’Atalanta? Il problema del portiere è conclamato: Stekelenburg non è più sicuro e non dà più sicurezza. Goicoechea, però, per adesso è ancora soltanto una tentazione. Diverso il discorso su Marquinhos, che potrebbe fare il suo esordio da titolare domenica, nell’anticipo delle 12,30. Contro la Juve, quando è uscito il febbricitante Balzaretti, in panchina c’era Piris ma Zeman ha preferito far entrare il giovane brasiliano, farlo giocare fuori ruolo e spostare Taddei da destra a sinistra. Un’impressione molto positiva — per l’impegno anche se la partita era ormai «irrecuperabile », come ha confessato lo stesso Zeman spiegando la sostituzione di Francesco Totti—ha lasciato Mattia Destro. A San Siro contro l’Inter aveva giocato costantemente da esterno per impegnare Nagatomo, allo Juventus Stadium è stato l’attaccante più pericoloso, ha lavorato anche in fase difensiva ed è stato molto generoso nel non discutere con Osvaldo su chi doveva tirare il rigore (che proprio Destro si era procurato). Sbloccarsi in campionato gli sarebbe servito, ma ha pensato all’interesse della squadra accettando di buon grado la gerarchia. Difficile capire un’altra sua eventuale panchina. C’è poi l’opzione Perrotta. Secondo alcuni potrebbe essere la sorpresa a centrocampo. Non era stato portato in ritiro né a Riscone né a Irdning. Sarebbe davvero un ribaltone clamoroso