(G. Piacentini) – Dal toto-Luisito al toto-Zeman il passo è stato più breve del previsto. Perché se lo scorso anno indovinare la formazione scelta da Luis Enrique è stato più difficile che vincere al Totocalcio, lo stesso sta accadendo anche in questa stagione. Oltre alla mancanza di risultati, il punto di contatto tra la Roma spagnola e quella boema è l’assenza di una formazione- base. Nelle prime sei partite ufficiali della stagione —esclusa la gara non giocata a Cagliari — Zeman ha mandato in campo tutte formazioni diverse. Sono solo quattro i calciatori sempre titolari: Stekelenburg, Castan, Balzaretti e Totti: solo i primi due sono rimasti in campo dal primo all’ultimo minuto in tutte le partite. Tutti gli altri si sono alternati, dando vita a formazioni sempre diverse. La gara di domenica sera a Marassi — arbitra Orsato: 9 precedenti con la Roma, 4 vittorie, 3 pareggi e 2 sconfitte compresa Genoa-Roma 4-3 che costò la panchina a Claudio Ranieri — non dovrebbe fare eccezione, almeno stando alle prove tattiche di Zeman di ieri pomeriggio e alle condizioni fisiche di alcuni calciatori. Preoccupa più del previsto, infatti, la situazione diFrancesco Totti.
Il capitano nella doppia seduta di ieri ha svolto fisioterapia e lavoro specifico in palestra al mattino e differenziato il pomeriggio a causa di un risentimento muscolare. Stamattina proverà ancora: se non avvertirà dolore, tornerà in gruppo; in caso contrario potrebbe sottoporsi ad ulteriori accertamenti. La sua presenza contro il Genoa, comunque, rimane in dubbio e per questo Zeman ha provato nelle esercitazioni di ieri un tridente finora inedito dal primo minuto, quello composto da Lamela, Osvaldo (in grande spolvero nella partitella in famiglia in cui ha realizzato una tripletta) e Destro, schierato sulla fascia sinistra al posto del capitano. Proprio in quella posizione l’ex attaccante del Siena, ancora alla ricerca del suo primo gol ufficiale in maglia giallorossa, si era conquistato un calcio di rigore a Torino contro la Juventus. Se in avanti la situazione è abbastanza definita, a centrocampo di certezze ce ne sono davvero poche.
E ieri Zeman ha fatto del suo meglio per mischiare ulteriormente le carte perché nell’allenamento tattico del pomeriggio ha provato prima un trio composto da Tachtsidis in regia con Bradley e Florenzi ai suoi fianchi e poi un altro con De Rossi (ha saltato la seduta mattutina per un lieve affaticamento) e Pjanic intermedi. Sembra un paradosso, ma per Zeman l’unico punto fermo del centrocampo è il greco, il solo che finora non ha avuto un rendimento all’altezza. In difesa Marquinhos sarà di nuovo preferito a Burdisso, con Castan e Balzaretti titolari, mentre a destra dovrebbe toccare di nuovo a Taddei prendere il posto di Piris. Dodò non si è allenato, ma il suo stop era concordato con lo staff medico. Capitolo stadio. Ieri Gianni Alemanno, a margine della presentazione della manifestazione SPQR Sport Day, ha parlato del progetto romanista. «La società — ha detto il sindaco— deve dirci che area ha scelto e presentarci il progetto. Attendo la risposta per dare la notizia ai tifosi».