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CORRIERE DELLO SPORT Batigol è il migliore, partenze sprint anche per Balbo e Totti

Osvaldo

(S.Di Segni) Ci sono numeri capaci di scaraventare le discussioni in soffitta: Osvaldo prima punta, Osvaldo seconda punta, Osvaldo valore aggiunto quando parte da lontano. I gusti restano gusti. Va oltre, il pacchetto dell’italo-argentino: quattro presenze e cinque gol nella Roma di Zeman, fanno una media di 1,25 acuti per match. Al conteggio degli scettici, Pablo Daniel ha abbattuto il rapporto reti/costo del cartellino: la cifra non è più tonda, ora che l’attaccante ha toccato quota 16 gol in campionato con la maglia giallorossa, ad un anno e più di distanza dai 15,5 milioni di euro spesi dalla nuova proprietà per acquistarlo. Di questo passo, può finire che è costato bruscolini…

Solo i grandi bomber giallorossi del passato hanno tenuto una media simile dopo sette giornate di campionato: se la continuità sarà la discriminante per un posto nell’olimpo degli attaccanti più forti della Roma, la marcia dell’ultimo Osvaldo per il momento può essere considertata un indizio. Totti, Montella, Batistuta, Delvecchio, Balbo: negli ultimi venti anni, le partenze lanciate appartengono a gente da Hall of Fame. Il capitano nel 2009-10 ha fatto registrare sette presenze e sei gol, due anni prima aveva segnato una rete a partita (sei) dopo sette giornate, mentre nel 2002-03 è riuscito a far contare più gol che match disputati: sei su cinque presenze. Media: 1,2. L’anno che Montella perse confidenza con la panchina, il primo del dopo-Capello, segnò in avvio di campionato sei reti su sette partite: una tripletta a Messina spostò la media – 0,85 -, non il risultato (4-3 per i siciliani).

Solo il Re Leone ha fatto meglio di Osvaldo nel periodo di riferimento: otto sussulti su sei presenze alla prima stagione nella Capitale, la sua media è di 1,3 centri per apparizione. Dopotutto non è stato così decisivo ai fini del tricolore… Supermarco Delvecchio, con Zeman in panchina, realizzò cinque gol su sei match giocati. Beneficiò del primo boemo anche Abel Balbo: sei reti dopo cinque partite, stesso score quando le giornate furono sette. Con Mazzone, dopo i Mondiali del ‘94, le prodezze dell’argentino arrivarono a sette su sei presenze. Succede solo ai grandi bomber, giusto?

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