(A. Ghiacci) – Nel giro di poco più di un anno è diventato un punto di riferimento. Attaccante forte e affidabile: Pablo Daniel Osvaldo oggi è praticamente una certezza. Per la Roma e per l’Italia. Corsa, tecnica e gol, anche bellissimi. Qualche esuberanza, a volte, dovuta soprattutto a un carattere forte. I numeri del suo avvio di stagione, però, confermano che si tratta di un attaccante di razza, che a 26 anni sembra aver raggiunto la piena maturità tecnica: 6 partite e 6 reti tra club e Nazionale. Ecco perché (…) il club giallorosso non pensa più, neanche lontanamente, a un’eventuale cessione dell’italoargentino. Juve? Neanche se ne parla. Estero? Nessuno a Trigoria prende in considerazione l’ipotesi.
RILANCIO – A metà settimana Osvaldo tornerà ad allenarsi agli ordini di Zeman. «Nessuno mi può dire che non mi impegno…» ha detto l’attaccante in maniera garbata, senza voler alimentare la polemica scoppiata dopo la sua panchina di una settimana fa. La Roma è convinta che Osvaldo abbia capito che Zeman, quando ha parlato di «scarso impegno» , volesse soltanto stimolare il giocatore. E Osvaldo è comunque un uomo di Zeman: il tecnico di Praga lo chiese sei anni fa al Lecce, perché gli piaceva. «E’ una forza della natura, il giocatore di maggior talento della roma dopo Totti» : un allenatore che non punta su un giocatore non ne parla in certi termini. Ci sarà, forse, da risolvere la questione tecnica della scarsa adattabilità a giocare in coppia con Destro, vale a dire il colpo più importante dell’ultimo mercato della Roma. Anche Prandelli, dopo Zeman, ha confermato che i due difficilmente possono convivere perché forse troppo simili. Nessuno dei due nel tridente della Roma vuole giocare a destra (a sinistra c’è Totti). In tal senso, però, ci limitiamo a ricordare che la migliore partita giocata dalla squadra di Zeman quest’anno, è stata la seconda di campionato, a Milano in casa dell’Inter: in campo c’erano Osvaldo centravanti e Destro sull’esterno. I due si possono alternare, sia come posizione di partenza che durante la stessa partita. Il problema, insomma, non sembra insormontabile.
CONFERMA – Osvaldo non si muove dalla Roma, quindi. Due mesi sono bastati per cambiare tutte le carte in tavola. Perché durante l’estate, quando il club giallorosso era alle prese con i conti da sistemare, Osvaldo sul mercato c’è stato eccome. Solo che la Roma lo avrebbe ceduto a fronte di un’offerta importante, quella che serve per un attaccante importante: almeno 20 milioni di euro, così da realizzare anche una plusvalenza rispetto ai 15 (più bonus) investiti quando Luis Enrique, poco più di un anno fa, indicò la punta dell’Espanyol come suo rinforzo preferito (il direttore sportivo giallorosso voleva Nilmar). La cessione di Osvaldo a Trigoria era stata prospettata: Zeman era stato garantito dall’arrivo di Destro e il rapporto non buono dell’attaccante con il direttore generale Franco Baldini non sembrava assicurare la sua permanenza in giallorosso. Ora non se ne parla più: Osvaldo è uno dei giocatori più forti della Roma, e pazienza se il suo carattere a volte lo porta a dare qualche rispostaccia (o anche di più, come fu nella lite con Lamela l’anno scorso a Udine).
FUTURO – Ora l’attaccante è pronto a riprendersi il posto da titolare nella Roma. Già nella trasferta di Genova, tra sei giorni, Osvaldo vorrà di nuovo far parte dell’undici titolare. La Roma, se vuole puntare in alto, ha bisogno di lui. A fine stagione saranno fatti tutti i ragionamenti del caso. Con Destro che avrà un anno di Roma alle spalle, se dovesse arrivare un’offerta importante a Trigoria forse tornerebbero a pensarci. Ma c’è tempo. Ora per Osvaldo è solo tempo di Roma.