(E. Piergianni) – La perla del Bayern è così abbagliante che, quando il cielo è sereno, risplende ad una distanza di 75 chilometri e la si può ammirare anche dalla vetta delle Alpi bavaresi. L’Allianz Arena infatti vanta pure il record di una potentissima illuminazione esterna, oltre ad una molteplicità di cifre che lo rendono un modello di efficienza e modernità nel suo genere.
Il “gommone” (Schlauchboot) come lo hanno soprannominato per la sua forma è stato costruito alla periferia settentrionale di Monaco di Baviera, nel distretto di Freimann, comodamente raggiungibile con 16 minuti di metropolitana dal centro cittadino e 40 minuti dall’aeroporto. Per chi arriva in auto vi sono 11mila posti nel parcheggio interno al coperto e 350 posti per i bus delle comitive. Vanta sempre il tutto esaurito. Nella scorsa estate, la capienza è stata ampliata di duemila posti per un totale di 71.137 spettatori: con 13.794 posti in piedi, amatissimi dai tifosi in Bundesliga e Coppa di Germania, ma vietati dalla Uefa per cui nelle competizioni internazionali il pubblico si riduce a circa 64.000 paganti. E’ stato costruito in tre anni e inaugurato il 19 maggio 2005.
E’ interamente di proprietà del Bayern attraverso una società di gestione. Disegnato dall’architetto Herzog & de Meuron è costato al Bayern 340 milioni di euro, compresa la quota ceduta dai “cugini” del Monaco 1860 che si erano imbarcati nell’impresa come soci di minoranza ma poi hanno dovuto desistere. Completa la spesa il contributo statale di 210 milioni per l’urbanizzazione e le infrastrutture. L’impianto è solo per il calcio e offre comodità di accesso con 54 biglietterie, il piacere di 6.500 metri quadrati dedicati alla gastronomia, un megastore per il merchandising originale del Bayern e due asili nido per chi non sa dove lasciare i bambini durante la partita. Il tutto firmato dal gruppo assicurativo che ha avuto per 30 anni l’esclusiva del nome del tempio più celebrato del pallone teutonico.