(S. Di Segni) – Nel calcio succede anche di questo: che un problema si trasformi in una soluzione, che un terzino rimandato da Zeman e dall’ambiente diventi indispensabile. Non è una questione d’emergenza, quanto di insospettabili consensi ottenuti negli ultimi 180 minuti: Ivan Rodrigo Piris può raccontarlo. La Roma conta gli acciacchi e – tra Taddei, Balzaretti, Marquinho e Dodò – si tiene stretto l’unico esterno difensivo di ruolo disponibile al 100% per il prossimo impegno contro l’Udinese, all’Olimpico.
INDIZI – Strano scorcio di storia, quello del paraguaiano con la maglia giallorossa: apprezzato in principio (molto in principio) per il dinamismo e la dedizione alla diagonale, sprofondato in un mare di critiche per alcune leggerezze. Un tipo poco sfacciato, sul campo e non solo: diligente, forse troppo. Non è un samba, non sarà Cafù, ma contro il Genoa si è fatto ammirare anche per qualche gesto dal discreto contenuto qualitativo. Confinato dal tecnico in panchina, dopo alcune prestazioni deludenti è stato costretto a giocare anche contro le sue paure: gli indizi di Marassi raccontano che le ha vinte, ora lui e la Roma hanno bisogno di conferme.
INVERSIONE – Domenica scorsa, alla sua quinta presenza in serie A con la maglia giallorossa, era partito in sordina: presagi, disattesi, di una prestazione anonima. Poi il ragazzo, 23 anni compiuti il 10 marzo scorso, si è impossessato dei movimenti zemaniani: due assist vincenti, quello per il 2-2 di Osvaldo da urlo. Le esercitazioni di Trigoria iniziano a dare i loro frutti.
CONCENTRATO – Piris è uno che sa quello che vuole, così raccontano. Il periodo difficile non lo ha scosso particolarmente: non ha nascosto il dispiacere per le prime difficoltà, ma neanche ha dato cenni di depressione. Chi lo conosce lo descrive come un tipo ombroso, un taciturno, che pure ha già instaurato legami importanti all’interno dello spogliatoio. Ha stretto amicizia con Burdisso, Nico Lopez e Lamela: un senatore e due giovanissimi, un tris assortito. Ha un buon rapporto anche con Balzaretti, il suo primo compagno di stanza nel ritiro di Irdning, in Austria. Ha scelto di andare ad abitare a Casal Palocco: non è il solo. (…)
OPERAZIONE – La Roma era rimasta impressionata dalla sua determinazione, dopo averlo visionato con la maglia del San Paolo, dove il terzino destro ha giocato in prestito. Il suo cartellino apparteneva (appartiene) al Deportivo Maldonado, club uruguaiano controllato da un fondo: i giallorossi si sono assicurati le sue prestazioni per un anno, 1 milione è il perimetro dell’operazione che lo ha visto sbarcare a Trigoria, incluso il diritto di opzione per l’acquisto a titolo definitivo, a fronte di 4 milioni di euro.(…)