(R. Maida) – Mai come adesso, Tachtsidis è al centro della Roma. Architrave di ogni costruzione calcistica, perno di un meccanismo molto sofisticato. Le scelte definitive diranno se giocherà anche a Genova, ma sul traguardo di metà settimana il primo classificato tra i centrocampisti è proprio questo gigante greco dalla faccia ingenua. Nei test del giovedì, che spesso hanno un significato nel sistema di lavoro di Zeman, Tachtsidis è stato l’unico a non essere mai stato retrocesso tra le riserve. Si sono spostati De Rossi, Pjanic, Bradley, Florenzi. Lui no. Era sempre tra i titolari. Ed era sempre il regista. Se fa fede questa partitella in famiglia, l’unico sicuro del posto a Marassi è Tachstidis. Perché non ha concorrenza nel ruolo di centrale nella testa dell’allenatore, se valutiamo le dichiarazioni di Zeman successive a Roma-Atalanta: «Per me De Rossi è un interno, come regista viene dopo» . Dopo Tachtsidis, appunto. […]
DUBBI – Dovesse essere confermato dal primo minuto Panagiotis – il nome di battesimo scritto sulla maglia – avrebbe un’altra possibilità di dimostrarsi maturo per la Roma. Al debutto in serie A, a San Siro contro l’Inter, aveva giocato una buona partita. Sembrava già dare ragione a Baldini che in sede di presentazione, ripensando a quel cucchiaio di Chicago, l’aveva investito di un paragone impegnativo: «Ricorda Redondo» . Ma poi si è smarrito, disorientato da un mondo troppo grande per essere governato in così poche settimane. Il fondo lo ha toccato a Torino, in casa della Juve, dove è stato stritolato da avversari molto più esperti e probabilmente più bravi in assoluto. Eppure Zeman non lo ha abbandonato, riproponendolo anche con l’Atalanta nel giorno della famosa esclusione di De Rossi. Del resto si era esposto chiedendone l’acquisto[…]