(R. Boccardelli/A. Ghiacci) – Si cambia. Zeman è pronto a mettere in campo contro l’Atalanta almeno quattro elementi nuovi rispetto all’undici che ha iniziato la disastrosa partita in casa della Juventus. A Trigoria sembra essere arrivato il momento delle scelte. (…) Zeman, da parte sua, ha mostrato le immagini del disastro di Torino. poi, come sempre, si è rimesso a lavorare sul campo, per una settimana di duro lavoro. E ieri ha provato una linea difensiva con Piris e Marquinhos al posto della metà di destra della linea difensiva: l’esterno Taddei e Burdisso. Solo una prova? La sensazione è che sia stato il provino per domani. A centroampo l’allenatore giallorosso ha recuperato lo statunitense Bradley, che all’inizio era stato indicato da tutti come titolare. Il risultato è che Tachtsidis può finire in panchina, Bradley intermedio destro e De Rossi tornare al suo ruolo preferito,quello di regista centrale. Infine, mentre Lamela sta ancora tentando di comprendere appieno i movimenti dell’esterno d’attacco, Destro sembra di nuovo pronto a tornare in campo da titolare. E allora il tridente con Totti e Osvaldo sarebbe quello che ha giocato in casa dell’Inter, nell’unica vittoria della Roma sul campo. Zeman fa le sue scelte, le prime stanno per cambiare la Roma.(…)
Marquinhos per Burdisso e il ritorno di Piris a destra
La novità più clamorosa riguarda il cuore del settore dove Zeman in settimana ha più volte provato Marquinhos al fianco di Castan e dunque al posto di Burdisso. Il giovanissimo brasiliano è stato chiamato in causa fin qui due volte, a partita inoltrata e sempre nel ruolo di esterno destro. Giocherebbe per la prima volta dall’inizio e nel suo ruolo naturale, vale a dire centrale. Burdisso non ha convinto Zeman nell’inguardabile prestazione dello Juventus Stadium. Soprattutto per come non ha saputo guidare la linea difensiva, troppo spesso colta impreparata dagli attaccanti juventini e soprattutto dagli inserimenti dei centrocampisti. Marquinhos, 18 anni, ha dimostrato velocità e carattere. Quanto basta a Zeman per proporlo accanto al connazionale Castan. Certo, è un azzardo, ma anche una grossa occasione per il ragazzo che ha la possibilità di conquistarsi una maglia da titolare nel ruolo che lo ha consacrato anche con la nazionale brasiliana campione del mondo Under 17, di cui è stato il capitano. Per quanto riguarda Piris, dopo due turni di panchina e l’infelice scelta Taddei, si tratterebbe di un vero e proprio ripescaggio per il paraguayano, capro espiatorio della sconfitta interna col Bologna ma a conti fatti più o meno colpevole come tutti gli altri visto che non c’era né contro la Samp, né contro la Juve. Purtroppo a Roma c’è poca pazienza. Va infatti considerato che Piris, 25 anni, è al suo primo campionato in Italia, in una squadra nuova, con un allenatore nuovo (anche per gli altri). Inevitabile qualche sbandamento, anche sul piano individuale. Eppure il paraguayano ha sicuramente corsa e grinta per inserirsi bene negli schemi del boemo. (…) Occhio a Goicoechea. Potrebbe avere una chance…
E’ sempre il reparto in cui Zeman può fare e pensare più scelte. In campo dovrebbe andare il tridente pesante, già sperimentato per un’ora di Inter-Roma e poi accantonato con il ritorno di Lamela sulla fascia destra. Il problema, se è tale, è quello di far convivere due centravanti di ruolo (Destro e Osvaldo) in uno schema che prevede una punta centrale e due attaccanti larghi. Considerando che anche Totti a sinistra è un adattato, nel senso che svolge il lavoro sfruttando più le caratteristiche personali che l’idea di Zeman, è evidente che il reparto, pur formato da tre giocatori di grosso calibro, ha problemi di assemblamento e di distribuzione di spazi e mansioni. Fermo restando che pochi possono vantare tre nomi così in attacco e che il lavoro di Totti in questo schema porta spesso la Roma a giocare un 4-3-1-2, con il capitano che da sinistra va a fare il trequartista e gli altri due attaccanti che incrociano attaccando la profondità. Ma non ditelo a Zeman… Il boemo però, ieri ha provato anche un tridente con Lamela a destra, Osvaldo al centro e Destro a sinistra. In questo caso Totti andrebbe in panchina e in pratica il giovane argentino avrebbe il compito (partendo da destra) di fare il lavoro che Totti fa partendo da sinistra. In questo caso si adatterebbe meglio Destro a fare l’attaccante di sinistra, scambiandosi anche la posizione con Osvaldo. Lamela è un altro giocatore dal quale Zeman si attende molto di più. Se dovesse scendere in campo praticamente al posto del capitano, sarebbe come dargli le chiavi dell’attacco, una responsabilità importante per il ventenne talento che sembra trovare fatica a sbocciare definitivamente. Totti in questo caso sarebbe un preziosissimo jolly d’attacco, da usare nel secondo tempo in caso di necessità, sia a sinistra che in posizione centrale. Non dimentichiamo poi che c’è anche Nico Lopez che, dopo la prodezza della prima giornata con il catania e l’apparizione abbastanza opaca contro il Bologna, sembra finito nel dimenticatoio. (…)