CAOS GIALLO-ROTTO – DOPO AVER SGANCIATO QUEI POCHI DOLLARI PER LA ROMA, GLI ‘AMEREGANI’ VOGLIONO FARE A MODO LORO – LA TRIADE DI TRIGORIA MESSA ALLA PORTA: BALDINI ANDRÀ AL TOTTENHAM, FENUCCI AL MILAN E SABATINI, IN SCADENZA DI CONTRATTO, È IN BILICO – ORA IL VERO CAPOCCIA È MARK PANNES, BRACCIO DESTRO DI PALLOTTA – CHISSÀ SE, CON I RISULTATI BALLERINI, “NER PROGGETTO” RESTA ANCHE ZEMAN…
Franco Baldini al Tottenham. Claudio Fenucci al Milan. Walter Sabatini in scadenza di contratto e alle prese, pensate un po’, con più interrogativi sul suo futuro che sigarette. Cioè: direttore generale della Roma, (ex) amministratore delegato, direttore sportivo. Cioè, ancora: la triade romanista chiamata a Trigoria per il rilancio, con le valigie in mano o quasi. Il tutto alla vigilia dell’arrivo del presidente James Pallotta che domani, insieme ai suoi Boston Celtics, sbarcherà in Italia, accompagnato da Mark Pannes, suo braccio operativo anche nella questione soccer.
E, sempre il tutto, appena dodici mesi dopo, o poco più, dalla nascita della nuova Roma. Possibile? Possibile, soprattutto se si ascoltano le sempre più frequenti voci che a proposito circolano nell’ambiente. Oggi, potete scommetterci, fioccheranno le smentite, ma le voci a supporto di possibili cambiamenti ci sono e sono sempre più insistenti, molteplici e attendibili.
Doveva essere il number one, il presidente sul campo, il dirigente dell’ultima parola. Doveva. A distanza di un anno dal suo ritorno a Trigoria, tutto questo lo è stato solo in parte. E per quello che è stato, ha visto le sue scelte, i suoi uomini, salutare: le dimissioni di Luis Enrique, il benservito a Franco Tancredi e al responsabile della comunicazione Daniele Lo Monaco. Tutti segnali di un progressivo depotenziamento cresciuto in parallelo con le sempre maggiori responsabilità e deleghe di Pannes.
Con il quale, peraltro, ci risultano punti di vista assai differenti e che in qualche occasione si sono tramutati in discussioni più o meno concitate. Di fatto, però, il Baldini che la Roma giallorossa aveva apprezzato e in gran parte amato da ds nella sua prima esperienza a Trigoria, in questi dodici mesi non si è quasi mai visto. «Ho preferito fare un passo indietro» così l’ex manager della nazionale inglese ha spiegato questo suo esagerato dietro le quinte.
Fonte: dagospia.it