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GAZZETTA DELLA SPORT L’obiettivo di Burdisso: riprendersi la Roma

Burdisso

(M. Calabresi) – A scuola si fa così, anche se non è ancora periodo di compiti in classe o colloqui con i genitori: quando si è in difficoltà in qualche materia, il pomeriggio niente sport e videogiochi è giù con le ripetizioni. Nicolas Burdisso è lo studente indietro con il programma, a sentire Zeman, anche un po’ indisciplinato («il suo problema non è tanto fisico, ma tattico; non crede molto in quello che si deve fare»), ma anche il leader della classe («come lui ne vorrei venti»). È capitato, in settimana, di vederlo entrare in campo mezz’ora prima dei compagni, ma in pochi si sono stupiti, lo staff di Zeman in primis: Burdisso — che chi ci lavora tutti i giorni definisce «maniacale» nel modo di affrontare ogni allenamento —, un lavoro aggiuntivo rispetto a quello svolto dai compagni lo fa sempre, per preparare il fisico allo sforzo «zemaniano», ma dopo l’esclusione con l’Atalanta ha un motivo in più: riprendersi il posto al centro della difesa.

Sotto col lavoro Zeman, dopo le bordate a Osvaldo e De Rossi, ha sottolineato il rispetto verso l’argentino e quello che rappresenta per la Roma, per l’importanza della sua figura in campo e nello spogliatoio. Lui, Burdisso, da parte sua ha capito le difficoltà che ha con il nuovo modo di difendere e si è messo sotto ancor più del solito. Prima di Torino non aveva saltato un minuto, ma senza mai brillare, anzi, lasciando qualche perplessità, direttamente proporzionale a quelle dell’intera difesa della Roma. Contro l’Atalanta, la rivoluzione ha colpito anche lui: fuori un 32enne alla nona stagione in Serie A,dentro un 18enne all’esordio da titolare. Burdisso non ha fatto un fiato: ha capito e in silenzio lavora per tornare titolare già da Genova, dove il 23 agosto 2009 arrivò prima lui della sua maglia, spedita in fretta e furia per farlo esordire in giallorosso.

Esempio Tre anni dopo, Burdisso a Trigoria è diventato un modello da seguire: il carattere forte lo aveva già, l’infortunio al ginocchio lo ha ancor più rafforzato. Mentre Dodò, infortunatosi il giorno dopo Burdisso, anche ieri non si è visto in campo ma si è diviso tra palestra e sabbia (la squadra si è allenata ancora sul sintetico), «il Bandito» già da Riscone era al pari con i compagni avendo lavorato anche prima dell’inizio del ritiro. Non a caso, il giocatore che ha preso il suo posto accanto a Castan, lo ha eletto a esempio. «Mi ha aiutato tantissimo — dice Marquinhos a Sky —. Parla con me tutti i giorni e prima delle partite. L’esordio, però, è stato meraviglioso; a Zeman piacciono i giovani e io sto molto bene. Poi le scelte le fa il mister. Il nostro obiettivo? Lavorare per vincere lo scudetto». È arrivato a Roma da poco, ma Marquinhos già parla un discreto italiano. Vedi le ripetizioni?

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