(A. Pugliese) – Safet Susic, c.t. della Bosnia, è stato più chiaro che non si può: «Pjanic si è allenato regolarmente come tutti gli altri e domani sarà in campo.Probabilmente, sarà l’unico cambio nella formazione iniziale rispetto alla partita giocata venerdì in Grecia». La Roma, dunque, domani sera sa dove piazzare gli occhi. Esattamente sullo stadio «Bilino Polje» di Zenica, usato di solito per il rugby, dove la Bosnia lancerà definitivamente il suo assalto al Mondiale brasiliano del 2014. Per riuscirci, Susic deve battere la Lituania e per farlo si affida anche (e soprattutto) a Pjanic, uno degli uomini di maggior talento.
Orgoglio bosniaco Il vero problema è che Miralem viene da una lesione all’adduttore che lo tiene fermo oramai da venti giorni (il bosniaco ha saltato le sfide con Sampdoria, Juventus ed Atalanta). La Roma sperava che il giocatore potesse saltare questa sessione «nazionale» per completare il recupero al meglio, lui — legatissimo com’è al suo paese («sento che stavolta non falliremo, possiamo regalare il primo grande evento della storia al nostro paese») — non ci ha pensato mai neanche un attimo. «Voglio fortemente giocare, ma non dipende solo da me — aveva detto Pjanic la scorsa settimana —Ho parlato con il nostro c.t., è importante che sia pronto per la Lituania. Previsioni? Sono certo che arriveremo a primavera da imbattuti».
A Trigoria L’impressione è che alla fine sarà così, perché domani difficilmente la Bosnia perderà punti in casa con la Lituania. C’è da vedere, però, come tornerà Miralem a Trigoria, che è poi l’aspetto che più interessa in casa giallorossa. La Roma, prima che lui lasciasse la Capitale, gli ha consegnato una tabella da seguire per recuperare nel miglior modo possibile, memore anche di quello che successe lo scorso anno dopo l’amichevole Brasile-Bosnia. Ora, l’unica speranza è che domani Pjanic on abbia ricadute e — magari — che non giochi tutti i 90′. Comunque vada, i sorrisi di casa Roma saranno ridotti al minimo.