(M. Calabresi) – Pensando alla considerazione che ha Zeman di Panaggiotis Tachtsidis, Michael Bradley si senta un miracolato. Provocazione, ma fino a un certo punto, visto che per scalzare il greco dal ruolo di regista della Roma ci è voluta una squalifica. Stando alle idee zemaniane di mezza estate, toccherebbe a De Rossi giocare in mezzo: «Ma la prima Roma era fatta sulla carta, poi c’è da valutare il lavoro sul campo», ha replicato ieri il tecnico. Lavoro che ha completamente stravolto il pensiero del boemo, che a Riscone scaricò urbi et orbi Pizarro «perché nel ruolo di regista c’erano De Rossi e Tachtsidis».
Fatevi più in là È anche vero che, nel giorno in cui pronuncio quelle parole, a Zeman non avevano ancora dato Bradley, ma è quantomeno singolare che, con l’arrivo dell’americano, De Rossi sia stato «sfrattato» e Pjanic addirittura fatto fuori pure da intermedio. E neanche in modo velato. «Un mio centrocampista deve costruire e fare filtro, e lui non fa filtro», ha detto Zeman del bosniaco, accostandolo all’Onofrio Barone del suo Foggia. Che ora è il vice di Devis Mangia sulla panchina dell’Under 21, ma in Serie A non è andato oltre le 50 presenze. E per Pjanic non sarà stato certo il miglior paragone. Su De Rossi ci è andato meno a gamba tesa: «Gioca da dieci anni nella Roma e il regista lo ha fatto sempre Pizarro». Non è propriamente così, tenendo presente che nella passata stagione, con il Pek comunque già fuori dai piani della Roma e di Luis Enrique, nei piedi di De Rossi passava la maggior parte del gioco della Roma. Andando per esclusione, però, rimane Bradley che nelle idee di Zeman è il più regista di tutti, ovviamente dopo Tachtsidis.
Coincidenza Se con la maglia della Roma per Bradley sarà la prima volta da regista (e la terza da titolare, complice la lesione al retto femorale destro riportata lo scorso 29 agosto), non sarà la prima volta in quella posizione, ricoperta anche con il Chievo, con cui ha esordito in Serie A proprio a Parma, il 18 settembre di un anno fa. Nelle altre due gare in cui è partito dall’inizio, contro Catania e Atalanta, in mezzo c’erano rispettivamente De Rossi e Tachtsidis, è non è che il «Marine» se la sia cavata male: anzi, all’Atalanta ha anche segnato, al rientro dall’infortunio.Ora arriva l’esame più duro: non tanto convincere Zeman di avere le caratteristiche ideali per poter svolgere quei compiti in campo quanto evitare che, dopo Tachtsidis, quel ruolo mieta la seconda vittima nel giro di dieci partite. In un periodo in cui il centrocampo della Roma non trova un equilibrio, scacciare le streghe nella notte di Halloween non sarebbe per niente male.