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GAZZETTA DELLO SPORT Francesco scavalca Meazza. Osvaldo “cuore di mamma”

Inter-Roma Osvaldo-Totti

(A. Pugliese) – Stavolta Zeman gli darà due dolci carezze. Una per ogni magia, una per ognuno dei gol che hanno dato una sterzata netta alla stagione della Roma. Perché se è vero che i 90 secondi di Roma-Bologna avevano minato tante certezze, la vittoria di ieri ne ha restituite un carico infinito. Esattamente come infinita è la gioia di Pablo Osvaldo, che ha marchiato a fuoco il successo di Marassi con quel graffio in sforbiciata dedicata a mamma Liliana («Feliz dia ma, te amo», è lo spot sulla maglietta, in Argentina ieri era la festa della mamma «e questi gol sono per lei») e quella carezza di testa festeggiata dall’abbraccio con De Rossi. Già, Pablo e Daniele, i due «epurati». In attesa di Daniele, ieri ci ha pensato Osvaldo a chiudere il caso. «I rimproveri di Zeman? Non ci voglio più tornare su, io la grinta ce la metto sempre, non in base a quel che di buono o di male si dice di me. In questi giorni ne ho sentite di tutti i colori, ma di queste cose non mi preoccupo».

Settimane di fuoco
 Tra l’amarezza di Roma-Atalanta e le bellezze di Genova ci sono due settimane per Osvaldo. Il gol in Armenia, l’espulsione con la Danimarca, ma anche le voci (smentite) di notti brave. Daniel ha chiesto rispetto, rispondendo sul campo e portando a 8 il conto stagionale di gol. «Un successo importante, la squadra ha reagito dopo i primi 20 minuti interpretati male – dice l’attaccante giallorosso – Dopo è uscita la nostra grinta e voglia di vincere. Vittoria della svolta? Non lo so, dobbiamo pensare solo alla prossima partita. Abbiamo giocato bene, questa è la squadra da seguire. Giocando così saranno più le partite vinte che quelle perse».

Caso chiuso? I
n realtà, a chiudere il caso ci aveva pensato prima il direttore generale Franco Baldini: «Siamo orgoglio di Osvaldo: ha fatto grandi progressi in continuità e presenza nella partita. Come siamo orgogliosi di De Rossi, che tutto il mondo ci invidia. Ma Zeman ha tutto il diritto di condurre le squadra e educarla. Cessione di De Rossi? Daniele non l’ha presa bene, ma ci abbiamo già rinunciato quest’estate, una partita non fa cambiare idea». Ed allora la festa finale è per Francesco Totti e il suo gol n. 217, con cui sale solitario al terzo posto della classifica dei marcatori di sempre in Serie A. «E’ stato un gol importante, che ci ha permesso di rialzare la testa dopo una partenza bruttissima – ha detto Francesco – Sono il capitano, spetta a me dare sempre l’esempio. Siamo partiti male, andare sotto di due gol così non è facile, ma siamo stati bravi a ribaltarla. Con questa vittoria abbiamo dato un bel segnale di forza e compattezza. Passare dal 2-0 al 2-4 in trasferta è una bella dimostrazione di carattere. Ed è per questo che sono felice per questa vittoria. E’ stata una grande rimonta di notevole difficoltà». Del resto, Totti a Marassi aveva già segnato un gioiello, ma alla Samp. E, anche allora, finì proprio come ieri sera: 2-4.

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