Dal campo alla tribuna nel giro di quattro giorni.Fabio Quagliarella, titolare contro il Napoli, ieri sera è stato escluso perfino dalla panchina. L’eroe di Stamford Bridge è stato bocciato. Contro il Napoli, in effetti, Quagliarella aveva giocato male, ma basta una prestazione negativa per giustificare la scelta di Conte? Può darsi, non è la prima volta che accade. Di sicuro tutto l’ambiente bianconero e naturalmente l’allenatore non hanno gradito le frasi di Quagliarella in uscita oggi sul settimanale «Chi»: «Non ho nulla contro Zeman, anzi se devo essere sincero lo stimo. Zeman fa un gioco offensivo ideale per gli attaccanti. Mi piacerebbe un giorno essere allenato da lui e nella vita mai dire mai. I tifosi sono liberi di esprimere le loro preferenze, ma io ho le mie». Non si può affermare con certezza che l’esclusione di Quagliarella sia dipesa (anche) da queste parole, ma che non siano piaciute a nessuno in casa Juve è fin troppo evidente. Nella stessa intervista Fabio ha anche parlato bene di Conte: «La sua assenza si sente soprattutto negli spogliatoi, tra la fine del primo tempo e l’inizio del secondo. Conte, anche quando vinciamo, trova il modo per ribaltarci, urla, si agita, sa motivarci».