(V. Piccioni) – Se tutto va bene, oggi Francesco incontrerà Francesco. Succederà a Trigoria. Quindi è chiaro che il primo Francesco si chiama Totti. Il secondo, invece, fa Messori di cognome. Ha due occhi azzurri che sono la fine del mondo e un grande sogno. Il sogno è una squadra, la prima squadra italiana di calcio per giovani amputati che Francesco si è messo a costruire con un appello sul web e un primo incontro d’autore, con il suo idolo: Leo Messi. Oggi questo secondo Francesco, che è nato a Correggio, in provincia di Reggio Emilia, e ha 14 anni, sarà dunque ospite di casa Roma.
Mancino come Messi Lui è nato senza la gamba destra. Però dice che «pure Messi è mancino». Chi vuole dare un’occhiata ai suoi numeri può aprire www.abilitychannel.tv, la tv paralimpica. Spiega nel filmato la mamma Francesca: «Non vive questa situazione come un handicap, ma come una caratteristica. Non abbiamo mai avuto modo di avvilirci, è una forza della natura».
La favola continua Per vivere il suo sogno, come spesso succede nel calcio, Francesco ha dovuto soffrire parecchio. I regolamenti proprio non ne volevano sapere di quel ragazzino con le stampelle. Poi è arrivato il via libera per l’attività nell’ambito del Centro Sportivo Italiano ed è cominciata un’altra vita. Così la «favola di Francesco» continua. E oggi passa per Roma. E per l’altro Francesco.