(A. Pugliese) – Stavolta il suicidio è completo, proprio come era già successo con il Bologna. Squadra lunga, giocatori inadatti, condizione mentale ad intermittenza. E quel rigore finale che a Zemanproprio non va giù. «Il fallo non c’è, Pereyra ha allargato la gamba e non cercava altro che cadere mi sembra sia stata una giornata sfortunata degli arbitri. Si dice sempre che loro non decidono i campionati, ma in realtà mi sembra che in gran parte lo facciano. Mi viene in mente la spinta su Osvaldo nel primo gol dell’Udinese che non è stata vista o lo sputo di Armero a Tachtsidis, con il quarto uomo a mezzo metro e non fa niente. Per me queste sono cose decisive, che cambiano le partite».
Intermittenza Se Zeman attacca gli arbitri Franco Baldini li assolve: «Il rigore non c’era ma parlare di loro è controproducente. Se vogliamo che sbaglino il meno possibile dobbiamo lasciarli sereni. E’ una partita che potevamo vincere anche senza errori arbitrali». Partiti i colpi finali, il boemo sposta il mirino e va sulla squadra. Splendida per 30′, impalpabile per il resto della partita. «Due gol a parte, avevamo cominciato molto bene. Quando giochiamo così, compatti, è difficile subire reti. E invece dopo il 2-1 ci siamo innervositi. Sapevamo che l’Udinese gioca bene in contropiede, ma non siamo riusciti a stare compatti ed impedirlo. E infatti gli altri due gol sono venuti su nostri passaggi intercettati, dove siamo arretrati e non abbiamo attaccato la palla. Paura? Dobbiamo credere nei nostri mezzi e giocare 90′ con lo stesso atteggiamento. Invece nel secondo tempo non siamo entrati con la stessa voglia dei primi 45′». Ora, però, la zona Champions è già a -7. «Ripeto, se penso ai primi 30 minuti sono convinto che ce la possiamo ancora giocare. Ma serve la concentrazione e le palle facili vanno gestite con responsabilità».