Intercettato ieri dai microfoni di GazzettaGialloRossa.it, alla librerira Koob, durante la presentazione del libro “Zemanologia”, l’ex centrocampista giallorosso, attuale selezionatore della Nazionale under 20 italiana, Luigi Di Biagio, ha parlato del momento della compagine giallorossa e non solo. queste le sue parole:
Su Roma-Udinese?
“Più che un black out psicologico, si pensa a volte che le partite siano finite e invece di spingere per il terzo gol si cerca di gestire la partita. Penso che Zeman si sia arrabbiato sopratutto per questo. Così si corre di più e male, i ragazzi si sono allungati e non hanno più corso in maniera omogenea”.
E’ ancora lontana la Roma di Zeman?
“No, lo ha dimostrato sopratutto nella prima mezzora. E non è la prima partita: già con Genoa, Samp e Bologna si era vista la mano dell’allenatore. Questa è una squadra che deve essere continua, perché le partite durano 90 minuti. Si sono comunque viste delle buonissime cose, ora bisogna mantenerle nel corso della partita. Non siamo lontani”.
Cosa manca a De Rossi e Pjanic?
“Manca un po la continuità di vittorie della Roma, quindi cambia anche il giudizio sui singoli. Sicuramente bisogna avere più fluidità nella zona centrale del campo: Daniele si sta sforzando tantissimo e io continuo a pensare che lui sia un centrocampista centrale anche se sta cercando di fare nel migliore dei modi quello che gli chiede il mister. Noi da lui vogliamo che giochi sempre al 200% e in questo momento non lo sta facendo, ma non per il poco impegno o per la scarsa volontà. Pjanic invece non si è mosso male: giocava da titolare dopo un mese e mezzo, ha giocato bene nella prima parte, poi nella seconda le distanze tra difesa, centrocampo e attacco sono aumentate e ne hanno risentito quei giocatori come Pjanic”.
Tachtsidis?
“A volte cerca di fare quello che chiede il mister e sbaglia di più. Deve sbagliare di meno, però continuo a pensare che sia un giocatore che può giocare in quella zona e che deve migliorare sicuramente”.
Pjanic può avere dei problemi come successe ad Alenicev?
“L’esempio ci può stare. Ma non dimentichiamoci che quell’anno aveva vicino Di Francesco che aveva fatto 11 gol e quindi era difficile non farlo giocare. Miralem è un grandissimo giocatore, deve solo trovare il passo giusto per inserirsi di più senza palla”.
Chi è il nuovo Di Biagio di questa Roma?
“Daniele per me è un giocatore che fa molto bene le due fasi. E’ un giocatore completo che può giocare benissimo la, il mister non lo vede, ma noi vediamo solamente il risultato finale, lui invece lo vede durante tutta la settimana e avrà i suoi buoni motivi”.
Su Totti?
“Non è quello di 15 anni fa, ma è più forte sicuramente. I movimenti che fa adesso, li faceva prima, magari adesso attacca meno la profondità”.
Su Osvaldo, Lamela e Destro?
“Stiamo parlando di grandissimi giocatori che dovrebbero tutti stare in campo: per me Destro, Osvaldo e Totti non possono giocare insieme, Zeman non la pensa così, ma non dimentichiamo che è lui l’allenatore della Roma. Sono tante le soluzioni, ma per scelta si sono persi tanti attaccanti esterni e questo sicuramente è stato un problema”.
Su Dodò?
“Mi ha fatto una buona impressione: si è proposto bene sopratutto nel primo tempo quando la squadra aveva l’inerzia giusta per attaccare. Nel secondo tempo un po stanco, ma era tantissimo che non giocava. Ha fatto benissimo secondo me”.
Dove può arrivare questa Roma?
“Mi auguro, spero e sono convinto che possa arrivare in Champions League. All’inizio pensavo che potesse lottare anche per lo scudetto, ma evidentemente ci sono troppe novità che non portano ad una solidità della squadra a breve. La Roma quindi dovrà lavorare per l’Europa, nella speranza che si consolidi il prima possibile per il futuro, perché la squadra è talmente giovane che si possono fare programmi a lunga distanza”.
Sugli arbitri?
“Ci sono stati grandissimi errori. Le immagini commentano tutto, non c’è da aggiungere altro”.
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