(S. Amurri) – Il calcio torna alla ribalta per ragioni né sportive né nobili. Ma per un giro di false cittadinanze ottenute dal Comune di Fermo.Trentaquattro gli indagati tra calciatori sudamericani,brasiliani e argentini del calcio a cinque (numero destinato a salire), un funzionario comunale, un ex vicesindaco e procuratori sportivi che li facevano militare in squadre locali per poi cederli a società di livello superiore. Ma l’indagine svolta dal capitano dei carabinieri Pasquale Zacheo prosegue per accertare la posizione di calciatori di Serie B e cinque di Serie A che militano nel Catania, nel Bologna e nell’Atalanta.
Tra questi sicuramente a Fermo si è rivolto l’ar – gentino Gonzalo Bergessio del Catania. A fare il suo nome, durante la confessione fiume, è stato Raffaele Zazzetta, funzionario delegato anagrafe del Comune di Fermo che ha raccontato che a portargli Bergessio fu il procuratore sportivo Juan Carlos Pizzi di origini argentine residente a Fermo. Bergessio gli consegnò la fotocopia di una documentazione, per gli inquirenti probabilmente non autentica, custodita nel suo ufficio posto sotto sequestro, persasi nelle centinaia di fascicoli accatastati. Il calciatore avrebbe dovuto fornire altre informazioni, ma non è più tornato.
Ora i carabinieri stanno verificando presso la Federazione se, intanto, Bergessio è divenuto cittadino italiano e come. I reati contestati sono atti falsi, abuso d’uf – ficio, falso ideologico, associazione a delinquere, favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e violazione dei sistemi informatici. L’indagine nasce nel 2011 dalla denuncia dell’uf – ficiale di Stato Civile e Anagrafe della delegazione di Capodarco, Luigino Sciamanna che riceve dal comune di Silea (Tv), la richiesta della copia integrale dell’atto di nascita di un brasiliano risultante residente a Fermo. ”A Fermo non vi era alcun atto di nascita, era nato ed era cittadino brasiliano” racconta a verbale Sciamanna, “però possedeva una carta d’identità” sulla base di ciò che gli era apparso sulla schermata del sistema anagrafico. L’impiegato informa i superiori e si scopre che all’indirizzo Via Biagio Tolomei n.14, una casa di circa 80 metri dove abita Claudio Trasatti, procuratore sportivo, risiedono 14 stranieri e che successivamente ad alcuni di loro era stata cancellata la residenza per irreperibilità. A effettuare la procedura sarebbe stato il dottor Zazzetta.
A rischio anche le elezioni comunali Grazie alla password di accesso ai registri informatici riusciva a “inserire nuovi dati nella scheda o a modificarli”. Il primo a contattarlo fu Carlo Del Vecchio, imprenditore edile, vice sindaco Pdl al Comune di Porto San Giorgio, presidente della squadra di calcio sangiorgese . “Mi disse di aver bisogno di una rapida definizione per il conseguimento della cittadinanza di alcuni giovani calciatori come l’argentino Walter Damian Montillo che risultava residente a casa sua”. Poi gli presentò i procuratori Claudio Trasatti e Juan Carlos Pizzi. Tutto in cambio di una promessa: la promozione a dirigente al comune di Porto San Giorgio. Zazzetta spesso i suoi beneficiati non li conosceva neppure come il brasiliano Valle Indiani Abrahao Thiago futuro genero della consigliere comunale di Fermo, Antonietta Trapasso del Pdl. “
Vista l’insistenza della consigliera volevo liberarmi al più presto della questione e mi lasciai convincere ad attribuire la cittadinanza italiana al suo futuro genero modificando il dato anagrafico sul sistema informatico”. A Fermo nel 2011 cambia l’amministrazione. Il nuovo sindaco, Brambatti del Pd ordina la sospensione del riconoscimento delle false cittadinanze e delle carte d’identità. Elezioni a rischio invalidazione se venisse accertato che i falsi cittadini italiani residenti hanno esercitato il diritto di voto.