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IL MESSAGGERO “Che disastro questi arbitri”

Zeman

(M. Ferretti) – Terza sconfitta stagionale (la seconda all’Olimpico, sempre in rimonta) e peggior difesa del campionato. Ecco la Roma di Zdenek Zeman dopo l’allucinante battuta d’arresto contro un’Udinese ridotta ai minimi termini per infortuni e squalifiche. Il boemo per spiegare la mazzata se la prende soprattutto con l’arbitro Massa, reo – a suo giudizio – di aver determinato in negativo il risultato della Roma.

«Il calcio di rigore? Dopo che l’ho rivisto in tv, dico che non c’è stato fallo da parte di Castan. Non so se è stata una domenica sfortunata per gli arbitri, ma so di certo che loro possono decidere il campionato anche se dicono il contrario. Guardate, ad esempio, quello che è accaduto a Catania… Due errori clamorosi. E nessuno deve dimenticare che Armero ha sputato in faccia a Tachtsidis e non è stato punito», il suo virgolettato. E ancora. «In campo ci sono tanti arbitri: dovrebbero stare più attenti e giudicare in maniera corretta tutte le cose», la sua lamentela. «Ci mancano sette punti più per colpa degli arbitri che per errori nostri», sbotta.

La Roma, al di là di tutto, ieri era riuscita ad andare avanti di due reti prima di crollare.«Abbiamo cominciato molto bene, abbiamo fatto due gol e altrettanti ne abbiamo sbagliati nella prima mezzora. Poi abbiamo subìto la rete dell’Udinese, c’era una spinta su Osvaldo non vista dall’arbitro e da quel momento ci siamo innervositi. Sapevamo che l’Udinese gioca prevalentemente in contropiede, ma non siamo riusciti a contenerla. È vero, comunque, che abbiamo subìto due reti per colpe nostre con due passaggi orizzontali intercettati. Non siamo riusciti ad attaccare la palla e se non lo fai poi è difficile rimediare. Io non alleno una squadra che pensa a gestire il risultato, non ne siamo capaci e abbiamo pagato questo atteggiamento».

Gli fanno notare: Roma a sette punti dalla zona Champions. «Se la Roma continuerà a giocare come fatto nella prima mezzora, io non sono preoccupato. Solo che ci manca ancora la concentrazione, il giocare insieme per tutta la partita. E dobbiano ancora imparare a giocare i palloni che sembrano facili. Quando giochiamo il nostro calcio, è difficile farci gol. Ma se ci facciamo beccare a difendere in inferiorità numerica è complicato… All’inizio del secondo tempo non siamo tornati in campo con la stessa determinazione, la stessa voglia della prima frazione. Dobbiamo crescere: ci manca continuità, ci mancano le distanze. Dovevamo impedire il contropiede, difendere in avanti e non rincorrere l’avversario. Dovevamo stare corti, affiancare il portatore di palla. Tachtsidis? È stato il migliore in campo. Ripeto, i risultati li fanno più gli arbitri che i giocatori, anche se noi abbiamo commesso errori che non dovevamo fare. Spero che la squadra impari e non li ripeta. Non è difficile vincere per uno a zero, ma se sei in vantaggio non capisco perché non dovresti fare il secondo. Se una squadra ha una mentalità, devi fare giocare la squadra sul ritmo, sull’aggressività, sul cercare sempre il gol». Domanda: aveva detto mai Pjanic insieme a Totti. «Ne abbiamo parlato un mese fa, non ieri (anche sabato, a dire il vero, ndr). Florenzi aveva problemi, non pensavo di utilizzarlo a pieno».

Su alcuni singoli, infine. “Dodò? Ha qualità, ma non è al cento per cento e ha chiesto il cambio. E poi si deve ancora inserire tatticamente. Lamela? Ha segnato due gol e ne ha sbagliati due più facili, ma sta trovando la porta e questa è la cosa più importante per un attaccante”.

 

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