(U. Trani) –«Mario, devi essere orgoglioso di questa maglia ed essere felice di stare qui con noi». Parole semplici e anche affettuose.Prandelli si apparta con Balotelli e gli spiega che ha intenzione di puntare ancora sul suo talento. Ma al tempo stesso gli ribadisce quanto detto anche in pubblico: non gli è piaciuto che, un mese fa, abbia approfittato della sosta di campionato per sottoporsi all’intervento agli occhi, rinunciando così alle prime due partite delle qualificazioni mondiali contro Bulgaria e Malta. Ma il cittì non dimentica l’Europeo. E riparte da SuperMario. «Può essere decisivo» nel progetto del rinnovamento azzurro. Perché l’Italia deve essere più giovane e Balotelli, con i suoi 22 anni, è il testimonial di questa nazionale di ragazzini. Con Verratti, 19 anni, Destro, 21, ed El Shaarawy, 20 da compiere a fine mese, a Coverciano per preparare le gare contro Armenia e Danimarca, e Insigne, 21, momentaneamente prestato all’Under 21.
La novità dell’Italia del secondo biennio di Prandelli è proprio lo spirito di club che il cittì vuole instaurare durante i ritiri. Più calciatori convocati, nella circostanza 27 (scesi a 26 per il forfait di Ogbonna), e il lavoro personalizzato sui singoli. Sia psicologico che fisico. Balotelli è l’esempio più evidente. In difficoltà con Mancini a Manchester, con la nazionale può riconquistare il posto nel City. Di solito succede il contrario: prestazioni convincenti nel proprio club per trovare spazio anche qui. Il percorso che il cittì propone anche a De Rossi e Osvaldo, esclusi domenica scorsa da Zeman. Nella prova di ieri pomeriggio i due giallorossi titolari in maglia azzurra. Il centrocampista è un punto fermo dell’Italia, l’italoargentino può diventarlo. A Yerevan, venerdì sera contro l’Armenia (oggi pomeriggio la partenza da Pisa), può avere per la terza gara di fila il posto da titolare. Accanto proprio a Balotelli. L’alternativa al romanista è Giovinco.