Nuovo appuntamento per la rubrica di GazzettaGiallorossa.it, che analizza il meglio e il peggio dell’ultimo week-end calcistico salendo sul ring, tra top e flop. I nostri esperti sotto le mentite spoglie di due icone della boxe cinematografica (Rocky & Apollo), affrontano i temi della nostra Serie A senza colpi sotto la cintura.
VOTO 10 MICCOLI:
Si sveglia l’attaccante rivoluzionario e con lui ritorna alla vittoria la squadra rosanero. La somiglianza con un noto avvocato romano è lampante, anche se i piedi non sono gli stessi. Il terzo gol personale realizzato con un destro da centrocampo, rimanda al suo tatuaggio con Diego Armando Maradona. Pibe de oro!
VOTO 9 TORINO:
La squadra granata non vinceva in esterna con 4 gol di scarto da 21 anni e non faceva 5 gol fuori casa dal 1992/93 (5-4 contro la Roma). La cura Ventura funziona alla grande e il Toro si lancia in classifica con 8 punti; uno in più del Milan e gli stessi di Roma, Catania, Fiorentina e Genoa. Niente male per una squadra che si deve salvare. Ventura dell’est!
VOTO 8 HAMSIK:
Per la prima volta ricopre il ruolo di trequartista e a conti fatti lo fa nel miglior dei modi. La doppia finta nascondendo il pallone a Gastaldello, vale i tre punti a Marassi e il primo posto in classifica in coabitazione con la schiacciasassi Juventus. L’unico in Serie A a potersi permettere quei capelli, vista la sua classe. Barbiere di Siviglia.
VOTO 7 GILARDINO:
Resuscitato dalla Roma, Alberto “Lazzaro” Gilardino riesce a impressionare nuovamente con una splendida doppietta contro il Catania, di un inutile Maran. Prosegue la tradizione dei numeri 10 rivitalizzati dall’aria bolognese: Baggio, Signori, Di Vaio e ora l’ex centravanti della nazionale campione del mondo. Gila, il mondo Gila (nello spazio senza fine).
VOTO 6 EDERSON:
Cercato da un anno e mezzo dal presidente Lotito, legittima la corte insistente con il gol che sblocca la partita contro il Siena, alla prima apparizione da titolare. Il centrocampista brasiliano, dimostra come adattarsi al calcio italiano non sia così complicato, se si hanno buone doti tecniche e una testa da giocatore vero. Sorpresa!
VOTO 5 MONTOLIVO:
Durante la sua ultima stagione a Firenze, aveva richiesto di andar via non accentando l’offerta della Roma e dicendo più volte come il suo calcio sia adatto e confacente ad un top team. Nella trasferta ducale però, il massimo che offre e una punizione da fuori ben neutralizzata da Mirante e tanta superficialità. Don Abbondio.
VOTO 4 GIANNOCCARO:
Il rigore decretato per il vantaggio della squadra neroazzurra siglato da Milito, non c’era. La regola è chiara: il tiro dal dischetto viene decretato se il fallo di mano aumenta il volume del corpo del giocatore e se viene confermata la volontarietà del gesto. L’errata decisione del fischietto pesa oltre modo sulla Viola, anche perchè Gonzalo Rodriguez, nella ripresa becca il secondo giallo (discutibile), e la conseguente espulsione. Marco Lanna.
VOTO 3 CHIEVO:
Continua il campionato al di sotto delle aspettative della squadra guidata da Mimmo Di Carlo. Complice l’appannamento del centravanti principe dei clivensi, Sergio Pellisier, la squadra veronese non riesce a trovare ne gol, ne gioco. Se va avanti con questo passo, essere invischiata nella lotta retrocessione, è una dura realtà da accettare. B-Movie.
VOTO 2 ATALANTA:
La Dea bergamasca si spoglia e cade in casa con un sonoro 5-1 da parte dei granata. A Colantuono, non basta un primo tempo ben giocato e coronato dal super gol del Tanque Denis. Il crollo nella ripresa non ha precedenti, nella gestione dell’allenatore romano. Un umiliazione del genere sotto i monti orobici non se la ricordavano da tempo. Schiantati.
VOTO 1 MARAN:
Vedi voto 7. Ma quale calcio champagne e 4-3-3, catenaccio e pedalare!
VOTO 0 CAGLIARI:
Aprire le porte dell’Is Arenas, per la prima volta in questa stagione, non basta alla squadra sarda per vincere in casa contro il Pescara. Il futuro di Ficcadenti sembra ormai già segnato, ma per salvare gli isolani probabilmente non basterà l’esonero dell’ex cesenate, appassionato della cultura giapponese. Cellino deve mettersi in testa di smettere di fare il protagonista a tutti i costi e pensare al vero bene del Cagliari. Arigatò.
Rocky & Apollo