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IL ROMANISTA Balzaretti ko, rebus a sinistra

Zeman e Balzaretti

(D. Galli) – Parafrasando Woody Allen, Balzaretti è morto, Taddei è morto e anche Florenzi non si sente tanto bene. Là a sinistra si è aperta una frana, c’è una casella da riempire, un dubbio da risolvere, un ballottaggio che tiene in ansia (si fa per dire) i romanisti: Marquinhos o Marquinho? Oppure, ma è un’ipotesi decisamente remota al momento, la prima volta dall’inizio per Dodò, che ieri ha giocato in partitella assieme al resto della difesa titolare? Parlando a Roma Channel della difesa, il responsabile sanitario del club, Michele Gemignani, spiega: «Per Balzaretti c’è stato un problema ai flessori. Sembra una cosa di poco conto, ma faremo accertamenti nelle prossime 48 ore, la stiamo curando nel modo migliore. Taddei ha avuto un’elongazione al gemello, difficile da smaltire. Vedremo nei prossimi giorni. Dodò? Sta molto bene, non fa terapie mediche, semplicemente abbiamo preferito un rientro graduale. Si avvicina al completo recupero».

Per Balzaretti, così come per Florenzi, si potrebbe trattare di un eccesso di fatica accumulata tra Roma e Nazionale e mai smaltita. È probabile che nessuno a Trigoria voglia rischiare un loro impiego domenica. E quindi? La soluzione più logica è spostare Marquinhos a sinistra. Altra domanda: ma se Marquinhos pare avere trovato la propria dimensione ideale al centro della difesa accanto a Castan, ha senso riproporlo terzino? Forse sì, perché comunque in mezzo c’è sempre un certo Nicolas Burdisso. Che d’accordo, non avrà recepito ancora lo Zeman-pensiero, non farà magari i movimenti che chiede il Maestro, e ha smaltito da poco una fastidiosissima lombalgia, alias un mal di schiena. Ma è pur sempre Nicolas Burdisso, mica un novellino, è il calciatore e l’uomo per il quale Zdenek stravede. «Ne vorrei venti come lui». Parole boeme, una poesia d’amore per il Bandito.

Convince poco il piano-Florenzi come vice Balzaretti. Perché, se recupera, il suo posto è ormai quello di intermedio di centrocampo. Convince di più un’altra ipotesi, allora: quella di Marquinho laterale basso. Solo che il tuttofare brasiliano non sembra aver finora conquistato la stima di Zeman. Resta Dodò. Che però doveva essere pronto al rientro, ma sarebbe meglio dire all’ingresso, già due settimane fa. L’impressione è che il giorno che questo giovanissimo terzino brasiliano – ha vent’anni – sarà veramente pronto, sarà curioso capire chi scenderà in campo dal primo minuto là sulla sinistra. Enigma mancino a parte, non ci dovrebbero essere altri rebus nel reparto arretrato. Se non che, qualora Marquinhos venisse spostato a sinistra, il vuoto sarebbe riempito da Burdisso.

Castan invece non si tocca, è una specie di totem, uno Zago versione 2.0 ma con una tecnica forse superiore, è un top player – i fatti stanno dando ragione a Sabatini, che su questa definizione ha dedicato una decina di minuti di una veemente conferenza stampa a Trigoria – altro che panchinaro al Corinthians. L’altra nota lieta è Piris, due assist a Genova, una prestazione ottima (primi venti minuti a parte, quando non c’era Piris e in assoluto tutta la Roma) anche in fase di copertura. Non sarà mai Cafu, ok. Però, e con tutto il rispetto per il professionista che è stato, non è nemmeno Garzya.


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