(F.Bovaio) Marassi, Stadio “Luigi Ferraris”, pochi minuti prima del fischio di inizio di Genoa-Roma. Le due squadre entrano in campo dalla parte opposta a quella dove si trovano le panchine. Nel breve tragitto che bisogna percorrere per andare a sedersi su queste ultime un giocatore con la tuta rossoblu si avvicina all’allenatore della Roma Zeman per abbracciarlo e baciarlo. E’ Ciro Immobile, che con lui segnò 28 gol con il Pescara nel passato campionato di B, consacrandosi tra i migliori attaccanti giovani del nostro calcio. […]
Esempio ne è anche la Roma di questa stagione, che nelle 7 partite di campionato disputate (Cagliari esclusa, ovviamente) ha segnato 15 reti, 11 delle quali proprio con le punte: 5 per merito di Osvaldo, 3 di Lamela, 2 di Totti e 1 di Lopez. le altre 4 marcature si dividono nelle 2 di Florenzi (il più zemaniano dei calciatori attualmente presenti nella rosa giallorossa) e nell’una a testa di Marquinho e Bradley. Il tridente, dunque, continua a tirare e segnare, nonostante in molti, dopo le battute d’arresto sofferte dalla Roma a settembre, abbiano cercato di far passare il gioco di Zeman come superato e lui stesso come bollito.
Se i suoi attaccanti gli daranno retta e ne seguiranno le direttive potranno tranquillamente arrivare a segnare in cifra doppia, proprio come accadde al tridente delle altre due “Roma” che allenò alla fine degli Anni Novanta. Quella che nella stagione 1997-98 realizzò 67 gol, di cui 46 solo con gli attaccanti, ovvero 14 con Balbo, 13 con Totti, 12 con Paulo Sergio e 7 con Delvecchio. O quella che nella stagione seguente (1998- 99) di reti all’attivo ne mise 69, ben 51 delle quali firmate dai giocatori che si alternarono nel famoso tridente offensivo zemaniano: 18 da Delvecchio, 12 a testa da Totti e Paulo Sergio, 6 da Gautieri e 3 da Fabio Junior. Ovviamente la storia è la stessa se andiamo a prendere il miracoloso Foggia di Rambaudi, Baiano e Singori, che nel 1993-94 Zeman portò a sfiorare addirittura la qualificazione in Coppa Uefa o la stessa Lazio di Rambaudi, Casiraghi e Signori. Chi gioca in attacco con Zeman si diverte e non si pente mai di esserci, basta fare i movimenti giusti in campo per guadagnarsi la stima del boemo e un posto da titolare che difficilmente lascerà più. […]