(G. Caccamo) – Si diverte la Roma oltre a giocare in scioltezza, con una prima frazione di gioco fatta di fraseggi stretti a uno due tocchi per impostare l’azione, verticalizzando improvvisamente negli spazi e servendo in velocità le punte.
Sovrapposizioni e rapidità nel trovare il compagno libero unite alla fantasia ed alla potenza degli avanti giallorossi fanno la differenza per i primi 25 minuti nei confronti di una Udinese incapace di contenere le manovre romaniste. Pjanic e De Rossi intermedi danno sufficiente nerbo e qualità alle invenzioni di capitan Totti ispirato come al solito nelle aperture e nel chiamare gli inserimenti da dietro. Il doppio vantaggio risveglia però i bianconeri, che iniziano a pressare alto e a chiudere i giallorossi fino al gol che dimezza il vantaggio romanista. Oltre che piacevole, fuori di dubbio è un primo tempo con ottime geometrie e alternanza di fronti d’attacco, mai dando ai bianconeri la possibilità di disporre con vantaggio la propria difesa; ma sopratutto la velocità di esecuzione nel fraseggio a centrocampo disorienta il folto dispositivo Udinese, colto più di una volta di sorpresa dalla rapidità romanista.
Soffre oltremisura la Roma, la ritrovata velocità dell’Udinese del secondo tempo, che nei repentini cambi di fronte trova spesso impreparati gli esterni romanisti; ma è la manovra giallorossa a risultare spezzettata ed imprecisa; punta le fasce Guidolin aprendo in tal maniera il centro della difesa romana capitalizzando oltre misura le occasioni createsi. Il monologo della Roma nella seconda metà del tempo non è supportato da una sufficiente attenzione difensiva vanificando sforzi e voglia di reazione. Il crac di oggi è imputabile soprattutto alla frattura fra centrocampo e difesa, dove un lento ed impalpabile Tachtsidisnon è riuscito mai né ad impostare con efficacia né ad essere frangiflutti allo strapotere fisico atletico dei centrocampisti friulani. Ma quale è in definitiva la Roma di Zeman, quella delle manovre rapide e ficcanti o quella impacciata che difensivamente appare sempre sul punto di capitolare e che mal applica marcature strette e durezza nei contrasti?
Di sicuro equilibri e attenzione nelle disposizioni delle linee vanno curati maggiormente come andrebbero riveduti e corretti tutti i movimenti difensivi di un reparto che più che non dotato tecnicamente sembra privo di certezze sulla disposizione tattica