(V. Vercillo) – Al derby di Roma mancano ancora 23 giorni, ma già iniziano ad accendersi i primi riflettori su di esso. La questione è sempre la stessa: «Derby pomeridiano? Quest’anno non è stata una decisione presa dall’autorità di pubblica sicurezza, ma è giustamente nel calendario, perché naturalmente è più opportuno giocarlo di pomeriggio che non di sera».
Parola del Questore di Roma, Fulvio Della Rocca, che giudica positivamente, ospite ieri dei “Dibattiti Adnkronos”, la decisione della Lega calcio di mettere in calendario il derby Lazio-Roma dell’11 novembre prossimo alle ore 15. Un problema, quello dell’orario di disputa della stracittadina e quindi dell’ordine pubblico, che si ripropone ogni anno. E di solito le posizioni contrastanti sono quelle delle tv e degli addetti alla sicurezza. «Segnali di possibili problemi per il derby? Da parte delle tifoserie per adesso non ne abbiamo, è ancora presto» ammette Fulvio Della Rocca. Che però poi aggiunge: «Le due squadre della capitale si stanno ancora assestando, ma noi ci stiamo già lavorando, anche per trovare degli assetti che possano combaciare. Quello che facciamo per la gara di andata cerchiamo di programmarlo anche per quella di ritorno, in modo che non ci siano polemiche, almeno sotto questo aspetto».
La speranza è sempre la stessa, condivisa da tutti: «Vorremmo che ci fossero spirito sportivo e competitività, e che ci si limiti a quelli che sono gli abituali sfottò che ci sono a Roma e non ad altro». Allo stadio Olimpico di Roma, come negli altri impianti italiani, sono presenti ormai da tempo gli steward. «Noi come forze di polizia – ha detto ancora il Questore Della Rocca – siamo fermi ormai fuori dai tornelli, ma speriamo di andare ancora via, meno polizia abbiamo nei pressi degli stadi e più civiltà acquisiamo. Credo che lo stadio Olimpico sia uno degli impianti migliori, se non il migliore, che c’è nel nostro paese e l’organizzazione che si sta modulando e affinando sta dando buoni risultati».
La conclusione, poi, con una battuta: «La speranza è che la polizia vada allo stadio a vedersi la partita come tutti gli altri cittadini»