(D. Galli) – Il discorso del Re. Domani, James Pallotta parlerà alla Roma. Il presidente è arrivato ieri assieme all’ad Mark Pannes. Saranno pochi giorni, ma fitti di impegni. In serata ha cenato in un ristorante del centro con Baldini e Baldissoni, oggi parlerà della futura casa della Roma con alcuni referenti istituzionali. Lo ha rivelato lui stesso ai siti forzaroma.info e gazzettagiallorossa.it: «Domani (oggi, ndr) ci sarà un importante incontro per lo stadio e nella giornata di venerdì (domani, ndr) farò visita a Trigoria». Sabato, poi, pranzerà con gli undici atleti che Roma chiamò, alias la Hall of Fame, mentre domenica (sempre a pranzo) assisterà all’incontro tra gli undici atleti che dovrebbero rappresentare la Roma e l’Atalanta e in serata partirà per Milano, dove i Boston Celtics si esibiranno contro l’Armani Jeans. Sarà la prima volta. Domani, sarà la prima volta che Pallotta entrerà a Trigoria da presidente della Roma. Spesso sfugge il concetto che non è la lontananza di uno dei proprietari americani a fare piccoli i risultati della squadra, che se prendi tre gol in diciotto minuti a Torino e se col Bologna ti fai rimontare da 2-0 a 2-3, non può mai essere colpa di un presidente che, nell’immaginario collettivo, “se ci fosse alzerebbe la voce”. Pallotta non alzerà la voce. Un discorso alla squadra lo farà, ma senza i toni di un Rozzi o un Anconetani. Erano altri presidenti e altri tempi, quelli.
Questione Baldini. Gli americani sono a conoscenza di tutto. Come ha ri-ri-ri-ricordato proprio il dg, i contatti con la proprietà sono quotidiani. La rassegna stampa, idem. E non è un problema solo di rumors, di indiscrezioni, su partenze anticipate dei manager che gestiscono il club. È un problema, pure questo sollevato ieri dal dg giallorosso, di un «progetto che in toto non è mai stato benvoluto». Una dimostrazione, notano a Trigoria, è un articolo passato quasi inosservato dove si dice che Unicredit continua a versare soldi per sostenere la società, ma poi si parla di una linea di credito di 25 milioni sotto forma di fidejussione. Che significa? Forse che gli americani hanno avuto bisogno di 25 milioni per fare il mercato? Se davvero fosse così, nessun dubbio: sarebbero american straccions, o quantomeno american tirchis. Una fidejussione, però, è altro. È una garanzia che si presta per assicurare un creditore che, qualora il debitore non dovesse pagare quanto dovuto, ci penserà lui. Ci penserà il fidejussore. Questi 25 milioni non sono affatto soldi che la Roma ha preso in prestito da Unicredit. Accade ovunque, e non solo in Italia: accade nel mondo. I calciatori si pagano a rate, ma un pagamento a rate deve essere garantito da qualcuno. È quello che è successo alla Roma, dove per le seconde e le terze rate dei cartellini acquistati si è chiesta una garanzia al primo partner e socio di minoranza. A Unicredit.