(C. Zucchelli) – Il premio, più che meritato, è arrivato. Come annunciato sia da Sabatini sia dal suo agente, Alessandro Lucci, è arrivato il rinnovo del contratto di Alessandro Florenzi. Il centrocampista, uno dei più positivi in questo inizio di stagione, ha prolungato l’accordo che lo lega alla Roma fino al 2016. Fino ad ora, Florenzi guadagnava 26mila euro lordi all’anno di ingaggio, ovvero 1800 euro netti al mese: era lo stipendio che prendeva in Primavera e lo faceva essere, tra l’altro, quello che guadagnava di meno in tutta la rosa. Adesso, con il nuovo contratto, l’ingaggio sale a 600mila euro netti a stagione a salire fino a 700mila, con bonus legati a obiettivi di squadra e anche personali. Ci sono anche premi per una convocazione in Nazionale e possibile chiamata per i Mondiali del 2014.
Adesso Florenzi ha un contratto da professionista a tutti gli effetti e la Roma spera che continui a comportarsi come tale. D’altronde da quando ha lasciato la formazione di Alberto De Rossi non ha sbagliato nulla. Ha accettato il prestito al Crotone, è stato uno dei giocatori migliori del campionato di serie B, ha stregato tutti con 11 gol in 37 presenze e si è guadagnato sul campo non solo il rientro a Roma ma anche la conferma. Perché in estate Florenzi è stato richiesto da mezza serie A. In particolare, la Sampdoria di Ferrara. L’ex ct dell’Under 21 aveva capito che la sua forza era anche la disponibilità al sacrificio, quella che fra Crotone e nazionale l’ha portato a fare di tutto, dal terzino all’esterno alto nel centrocampo a quattro, ruolo che in Under ha mantenuto anche dopo che Mangia è subentrato all’ex Juve. Il quale, per un periodo è stato anche vicino alla panchina del Pescara e già in quei giorni si parlava di Florenzi come prima richiesta dell’allenatore.
La Roma, su precisa indicazione di Zeman, ha detto di no a tutti. «Florenzi resta», la risposta di Sabatini a chiunque chiedesse informazioni sull’ex capitano della Primavera, che ancora gira con un’utilitaria, che è fidanzato con la stessa ragazza di sempre e che frequenta ancora gli amici di una vita a Vitinia e dintorni. «Il nuovo contratto – giura chi lo conosce bene – non lo cambierà». Magari cambierà auto, magari comprerà a casa, ma la semplicità che lo ha contraddistinto finora non verrà meno. Anche perché la sua carriera a grandi livelli, per quanto condita da un gol a San Siro, è ancora all’inizio. Prandelli lo segue, il suo staff pure, Zeman in questo momento lo considera inamovibile e quando rientreranno sia Pjanic sia Bradley saranno loro a doversi giocare con lui un posto da titolare. Qualcosa d’impensabile fino a un paio di mesi fa. Solo però per chi non lo conosceva bene. Gli altri, invece, erano pronti a scommettere su di lui.