(D. Galli) – Niente divieti di fumo. Perché la Roma non impone divieti, non costringe qualcuno a fare qualcosa. Però potrebbe suggerire. Per esempio, ai papà, alle mamme, ai nonni o agli zii, di non fumare in presenza dei bambini nel Distinti famiglie. La società ci sta seriamente pensando. Anche se una cosa è certa: né Zeman, né Sabatini e neppure Baldini potranno mai fare da testimonial a una campagna contro il tabagismo… Niente obblighi, appunto. La Roma sta riflettendo sulla possibilità di avviare una moral suasion, una tattica di persuasione, per convincere gli adulti a non accendere sigaro o sigaretta in un settore particolare dello stadio. Gli steward potrebbero invitarvi a spegnerla, ma si tratterebbe di un invito. Solo di un invito. La Roma sarebbe il primo club italiano ad avviare una politica del genere per i suoi piccoli tifosi, per i quali sta studiando anche altre iniziative assieme alla Disney. E il resto dello stadio? Non esistono divieti. O meglio, non ancora. L’Osservatorio sulle manifestazioni sportive sta però spingendo per far emendare il decreto legge sulla sanità, inserendo una norma ad hoc che espella il fumo dagli impianti italiani. Il Viminale punta sui dati forniti dall’Istituto Superiore di Sanità, secondo cui «il 66% dei cittadini sono favorevoli all’introduzione del divieto di fumo».
Per il Ministero dell’Interno, «è dimostrato che i danni da fumo passivo riguardano anche ambienti parzialmente aperti come gli stadi, dove la grande densità della popolazione favorisce la creazione di condizioni di tossicità da fumo nel clima». Nel suo cammino, l’Osservatorio si affida ai pareri di Fissc, la Federazione italiana sostenitori squadre di calcio, e Feder Supporter. Che, con tutto il rispetto, rappresentano comunque solo una parte del tifo e non quella parte del tifo che, volenti o nolenti, resiste ancora nelle curve italiane. L’Osservatorio si sta uniformando alle direttive dell’Unione Europea, che come l’Australia ha avviato una lotta a tutto campo contro il tabacco. In Europa, il Barcellona lo bandisce del tutto dal Camp Nou. Altrove, vengono allestiti degli spazi per i fumatori. Mentre in America si decide stadio per stadio e franchigia per franchigia. Non tutti sono d’accordo con la linea proibizionista. Recentemente, il senatore (e medico) Ignazio Marino ha presentato uno studio: “Generazione in fumo, strategie per non cominciare, strumenti per smettere”. Prodotto da “I Think”, propone di prevedere fondi dedicati alla lotta al tabagismo, campagne di prevenzione dell’iniziazione al fumo, terapie di sostegno garantite dal servizio sanitario nazionale per chi vuole dire addio alla sigaretta, regolamentazione di nuovi prodotti a base di tabacco ma a rischio ridotto e un aumento bilanciato della tassazione su tutti i prodotti a base di tabacco.