(D. Galli) – È sempre la stessa storia e proprio per questo comincia a diventare stantia. Il Comune mette fretta alla Roma sullo stadio, Alemanno tira per la giacchetta la società,«la palla passa adesso alla Roma – ha detto anche ieri – che deve dirci dove ha scelto l’area e presentarci il progetto». Accadeva nel 2008 con i Sensi, quando prometteva uno stadio entro la fine del suo mandato, accade ora con la proprietà americana.
Ma l’urgenza è giustificata dall’esigenza di tutelare l’As Roma oppure se stessi?Perché se Alemanno un giorno sì e l’altro pure preme perché il club faccia questo benedetto annuncio, viene da pensare che l’obiettivo del Sindaco sia quello di presentarsi alle elezioni comunali in primavera con un fiore all’occhiello. C’è quasi da capirlo. Uno stadio di proprietà per la società che vanta milioni di tifosi sarebbe lo spot migliore per qualsiasi candidato. Figuriamoci per uno che potrebbe appendersi, in campagna elettorale, anche la medaglia della cena con il presidente Pallotta a casa Cappelli. L’intervento in pressing di Alemanno avviene stavolta a margine della presentazione di SPQR Sport Day, giornata di sport (appunto) a cielo aperto all’ombra del Colosseo. «Il nuovo stadio della Roma? Non c’è nessun problema con la legge – spiega Alemanno – la palla passa adesso alla Roma, che deve dirci dove ha scelto l’area e presentarci il progetto. Io attendo da un momento all’altro la loro risposta e dare la notizia ai tifosi. La disponibilità del Comune c’è, abbiamo accompagnato il cammino delle richieste di informazioni di ricerche delle aree. Le risorse non sono pubbliche ma private. Noi sollecitiamo, ma sono loro che devono sciogliere le riserve».
Un “e si sbrighino!” ci sarebbe stato bene. La Roma incassa, ma per ovvi motivi resta in silenzio. Il rumore del Campidoglio non aiuta, perché incrementa le perplessità dei suoi tifosi in un momento storico per lei tutt’altro che facile. Invece, la Roma avrebbe bisogno di silenzio. Si lavora sotto traccia per individuare l’area migliore tra quelle papabili. C’è Tor di Valle, ma non solo, come ha osservato ieri il delegato del sindaco, Alessandro Cochi. «Ci sono anche altri siti non pubblicizzati»,[…]