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IL ROMANISTA Totti, il 10 diventa maggiorenne

Francesco Totti

(C. Zucchelli) – Diciotto anni fa, il 30 ottobre 1994, quando De Rossi aveva da poco compiuto 10 anni, Lamela 2 anni e Marquinhos nemmeno 5 mesi, Francesco Totti ha giocato il suo primo Parma-Roma, titolare al fianco di Balbo e Fonseca. E per la prima volta, quel giorno, Francesco Totti, con Mazzone in panchina, ha indossato per la prima volta la maglia numero 10. A decidere quella partita a 2 minuti dalla fine è stato un certo Gianfranco Zola.

Venti stagioni dopo, Totti è ancora qua, De Rossi è cresciuto mentre Lamela e Marquinhos giocano e seguono in tutto e per tutto il Capitano (esempio il momento del 2-0 all’Udinese: Lamela segna, Totti e Marquinhos, gli unici, incitano la squadra a cercare il terzo gol e a non fermarsi). Venti stagioni dopo Francesco Totti è ancora qua e indossa, stasera, la maglia della Roma per la volta numero 650: 509 presenze in serie A, 88 nelle Coppe Europee, 47 in Coppa Italia e 5 in Supercoppa. Venti stagioni, come detto, 19 Parma-Roma di campionato (2008/09 emiliani in B) più uno di Coppa Italia (2006/2007): 5 gol e un rigore calciato sul palo l’anno dello scudetto. Considerando le sfide dell’Olimpico i gol salgono a 16: 15 in campionato e 1 in coppa Italia, a Roma, su assist dell’amico mai Amantino Mancini. Il primo gol al Tardini è targato ’97/98 con Zeman in panchina: taglio da sinistra sul filo del fuorigioco, stop, controllo, occhiata all’amico sempre Buffon, rasoterra all’angolino e balletto sotto la Curva Sud piena di tifosi giallorossi. Quando segna la seconda rete non c é Zeman in panchina ma Franco Baldini in tribuna. È la famosa trasferta della neve e dei russi, la trasferta di “Baldini presidente questo vuole la romana gente” esposto nel settore ospiti. Punizione rasoterra a battere Frey con abbraccio dell’altro amico sempre Cassano. Finirà 1-4 e né i russi comprarono la Roma né Baldini diventò presidente. A difendere (in quel periodo non solo in campo) la Roma restò Totti. Non poteva di certo mancare una doppietta del Capitano giallorosso a Parma: stagione 2007/2008 gara finita 0-3. Primo gol dopo pochi minuti grazie ad una gran giocata di Vucinic, assist per il 2-0 di Mancini e infine doppietta su passaggio filtrante di De Rossi. Il quinto gol è quello del 1 maggio 2010, una settimana dopo le lacrime di tutti e Totti per la doppietta di Pazzini all’Olimpico in quel maledetto Roma-Sampdoria. La Roma di Ranieri e tutti i tifosi ancora credono in un passo falso dell’Inter di Mourinho. Il Tardini è più giallorosso che mai ed esplode dopo pochi minuti grazie a Francesco che con un pallonetto batte il poco simpatico Mirante, già sistemato da Perrotta. Al Parma sono legati altri ricordi del Capitano e della sua gente. Nei 10 gol realizzati (in campionato) all’Olimpico, uno è indimentabile: il gol dello scudetto, il gran gol dello Scudetto. Ancora oggi, pensando esclusivamente al valore della rete, in pochi hanno ben chiaro che gol è stato: collo esterno destro all’incrocio dei pali con Buffon che ammira e basta, gol che andrebbe visto e rivisto solo per studiare la coordinazione e il modo di calciare il pallone. La seguente corsa sotto la Curva e la dedica “È vostro, é vostro” a mamma Fiorella (solo quel giorno con la maglia del figlio) e famiglia la conoscono a memoria anche i laziali.

Totti, Parma, gol e record: l’ 1-0 della stagione 2004/2005 è il gol n 107 in serie A di Francesco Totti con la maglia della Roma, uno in più del bomber Pruzzo. ” 107 volte…. Solo con te” diceva la t-shirt indossata sotto la maglia dal Capitano. Gli altri 8 sono per tutti i gusti: uno va inserito nella top ten dei suoi infiniti gol: anno ’97/98, superata in velocità la difesa gialloblù, pallonetto morbido morbido a scavalcare Buffon di sinistro dal limite dell’area; c’e una punizione sempre a Buffon per l’ 1-0 dell’ anno ’98/99, uno semplice semplice solo davanti a Frey (02/03), la doppietta nel giorno del 107 (quindi il 108, di sinistro da fuori area), un altro nel 2005/2006 quando prende palla a centrocampo salta un avversario e dal limite dell’area lascia partire un destro che si insacca grazie alla deviazione di Cardone alle spalle di Lupatelli; un colpo di testa su assist di Pizarro l’anno dopo; un gran destro su assist di Mauro Esposito 12 mesi dopo e infine un rigore nel 2010/2011.

 

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