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IL TEMPO Burdisso, straordinari per tornare titolare

Burdisso

(A. Serafini) Correre e lavorare di più, a prescindere dalla carriera e dal nome che si porta sulla maglia. Quindi se cercate un esempio di carattere e professionalità, chiedete pure di Nicolas Burdisso. Il primo ad essere travolto dagli eventi di questa burrascosa rivoluzione zemaniana, che ha ribaltato momentaneamente i delicati equilibri dell’ossatura romanista. Tra mugugni, arrabbiature e continui botta e risposta, il difensore ha preferito invece alzare il muro del silenzio e scegliere la strada del lavoro. […]

Osservare dalla panchina la buona prestazione del diciottenne Marquinhos, ha caricato ulteriormente le intenzioni dell’argentino, pronto per apprendere un sistema di gioco ancora lontano dalle sue corde. La figuraccia di Torino e i diverbi con alcuni compagni (Tachtsidis in primis) che si sono susseguiti dentro e fuori dal campo, avevano convinto Zeman ad uno stravolgimento tanto obbligato quanto naturale. «In questo momento sta facendo fatica, non riesce a rendere al meglio, anche se ne vorrei venti di giocatori come lui», il messaggio arrivato come una freccia dopo l’esclusione con l’Atalanta (a proposito, il prossimo mese di campionato la Roma lo giocherà tutto alle 20.45 tranne il derby).

Burdisso ha incassato senza puntare i piedi, cominciando dal giorno successivo ad incrementare il minutaggio delle sedute a Trigoria, per migliorare anche una forma fisica ancora lontana dai suoi standard. A quasi un anno dal terribile incidente con la nazionale argentina infatti, il totale recupero fisico sembra ancora lontano: un motivo in più per dimostrare che c’è ancora tempo per migliorare ed imparare. Negli ultimi giorni a Trigoria, i due hanno parlato spesso soffermandosi sulla posizione difensiva da tenere in entrambe le fasi di gioco: troppo alta e rischiosa per Burdisso, troppo bassa e statica per il suo allenatore. Una differenza di idee che sembra incolmabile, anche se lo sforzo dimostrato dal ragazzo è stato apprezzato da dirigenti e staff tecnico. Anche nella durissima seduta atletica di ieri, dove non sono mancati i tanto temuti gradoni, il numero ventinove ha voluto dare un ulteriore segno della sua presenza: in testa al gruppo nella corsa e intensità costante anche di fronte ai più giovani. Incollato per tutto l’allenamento a Marquinhos (per la trasferta di Genoa si prospetta un ballottaggio), Burdisso ha lasciato sul posto anche uno stanchissimo Dodò. Un segnale d’avvertimento del maestro, ancora lontano da pensare di lasciare totalmente spazio ai suoi allievi.

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