(F. Ferrazza) – Sarà l’aria da campagna elettorale che comincia a soffiare sulla capitale, oppure la voglia americana di costruire uno stadio di proprietà ha davvero contagiato Alemanno: il sindaco, dopo l’incontro con Pallotta non perde occasione per ribadire che non manca tanto alla definizione del progetto. «Ci sarà entro la fine dell’anno», l’ultima ammissione vuol dire che entro fine dicembre i romanisti sapranno dove sorgerà l’impianto e come sarà strutturato. Appare chiaro come sia quella di Tor di Valle l’area scelta, per motivi legati all’urbanistica e alla viabilità. Da capire è se davvero la tempistica sarà così breve.
Spera di capirlo Francesco Totti, il cui contratto scadrà nel 2014, ma almeno una stagione nel nuovo stadio vorrebbe farla. E un testimonial migliore la proprietà statunitense non potrebbe averlo, uomo simbolo in attività attraverso il quale inaugurare l’impianto. Per questo si studierà una formula di prolungamento contrattuale, probabilmente a gettone, rinviando, o facendo tramontare, la possibilità che il capitano possa terminare la sua carriera magari a Sydney, con Del Piero. «Sogniamo di portarlo in Australia » le parole dell’ad del Sydney, che fanno piacere a Francesco, ma per il momento non lo ingolosiscono. Si vedrà. In tutto questo, a Trigoria, le speranze di una rinascita per Zeman, soprattutto dal punto di vista del suo gioco, passano per il recupero di Dodò.
Sta sempre meglio, il brasiliano, anche se ieri ha preferito non lavorare sul campo sintetico con i compagni, allenandosi a parte sulla sabbia. Se tutta la prossima settimana il ragazzo sarà in gruppo, potrebbe davvero partire per Genova. Qualche problema in azzurro per Osvaldo, che ha preso una botta alla tibia. Nelle prossime ore si valuteranno le conseguenze. De Rossi, a fronte delle incomprensioni con Zeman, è stato inserito nella lista per i possibili vincitori del Pallone d’oro.