(F. Ferrazza) – Chissà se il clima mite di questo autunno lo spingerà a osare un altro clamoroso tuffo in piscina. Stavolta forse non basterebbe a James Pallotta per attirare l’attenzione dei giocatori, immersi in una crisi di nervi dalla quale guarire solo con i risultati sul campo. Il presidente della Roma è sbarcato nella capitale nel tardo pomeriggio di ieri e tra oggi e domani sarà a Trigoria per incontrare la squadra.
Il suo arrivo coincide casualmente con il momento negativo del club giallorosso, essendo la sua presenza da tempo annunciata per l’amichevole dei Boston Celtics di basket a Milano. Proprio per questo motivo la celebrazione della Hall of Fame è stata fissata per questa domenica mattina (ore 10,30) e non può essere rinviata. Ma lo sbarco di Pallotta nella capitale diventa marginale a fronte della lunga conferenza stampa di Baldini. Stizzito, nervoso e, a tratti, talmente infervorato da perdere la lucidità, il diesse romanista ha urlato ai quattro venti di non aver alcuna intenzione di lasciare il suo incarico e di credere molto nel “progetto”. “Sono stato scelto da questa proprietà per rendere il più presto possibile competitiva questa squadra, ma questo viene destabilizzato da voci che riguardano partenze mie e di altri. Il nuovo progetto non è mai stato ben voluto forse perché avremmo dovuto scendere a patti. È mortificante. Io resto, che piaccia o no all’ambiente”.
Sul momento negativo. “Con la Juve è mancato il senso d’appartenenza che c’era stato con l’Inter, ma il nostro obiettivo è comunque tornare in Champions e siamo convinti che la nostra rosa sia in grado di farcela”. Da segnalare il rinnovo del contratto di Florenzi fino al 2016.