(M. Pinci) – Cagliari-Roma non è ancora finita. La Corte di Giustizia Federale decide di non decidere sull’appello dei sardi contro lo 0-3 a tavolino disposto dal giudice sportivo: giudizio sospeso, dando mandato alla Procura Federale di effettuare un supplemento d’indagine. L’organo istruttorio dovrà dunque approfondire ruoli e conseguenze della catena di eventi che hanno portato il 22 settembre al rinvio del match da parte del prefetto («la cui valutazione non compete a questa Corte»).
Dilatando a dismisura i tempi per un verdetto definitivo. L’ufficio di Palazzi, che aveva già aperto un fascicolo su Cellino, riferirà quindi in una relazione alla Corte Federale con gli elementi per valutare se davvero la mancata disputa della partita sia da ascrivere al comportamento di Cellino e del Cagliari, «anche a titolo di responsabilità oggettiva e ai sensi dell’articolo 17 comma 1 C.g.s.». Quello, per capirci, invocato dalla Roma e alla base del pronunciamento del giudice sportivo. La Roma tiene per ora i tre punti, ma incassa il duro attacco di Cellino: «Avrei voluto che al processo venisse un presidente, la mia controparte non può essere il direttore generale del club. E poi vorrei sapere di chi è la Roma». Fuoco anche su Baldini: «È come il 2 novembre…».