(F. Balzani) – Prima la figuraccia in campo, poi le scintille negli spogliatoi. De Rossi contro Zeman, Osvaldo contro Lamela e una piazza stufa che si pone inquietanti dilemmi: le idee di Zeman sono superate, il progetto 2.0 di Baldini e Sabatini è già al capolinea? A Roma tira già aria di tempesta. A dimostrarlo l’ennesimo faccia a faccia prima in campo e poi negli spogliatoi tra Lamela e Osvaldo, meno violento rispetto a Udine (un anno fa) ma comunque preoccupante in un gruppo che il carattere (anzi il caratteraccio) lo mostra solo dopo il triplice fischio.
Ma a tenere banco è la lite tra De Rossi e il tecnico. Tra i due ci sarebbe stato a fine partita un forte diverbio con scambio di battute al veleno. Che De Rossi ha trattenuto a stento anche davanti ai microfoni qualche minuto dopo scatenando la rabbia dei dirigenti che domani a Trigoria lo bacchetteranno. «Chi parla di scudetto fa il male della Roma», la prima stoccata. Poi l’affondo: «La Juve sembrava conoscere tutti i nostri punti deboli…». Come dire: il gioco di Zeman ormai è scontato. «Le mie idee non sono superate, non sono applicate», si difende Zeman. Spezza una lanci a suo favore Candela: «A Roma certe figuracce vanno in scena da più di 2 anni, ora tutti l’aspettano al varco e dimenticano già cosa ha fatto col Pescara». Più perplesso Cervone: «La Serie A non è come la B e se non registri la difesa ti puniscono al primo errore.
A lui i tifosi perdonano tutto, lo avrebbero fatto con Montella?». L’ex-presidente Rosella Sensi condivide: «Zeman mi piace ma sembra che la squadra non lo segua. Io avrei scelto Vincenzo». Poi una stoccata al dg Baldini: «Ha detto che la Roma non è abituata alla vittoria. A parte che non è vero, ma non capisco proprio queste dichiarazioni che stridono con la carica che uno dovrebbe avere prima di un Juve-Roma».